L'APPELLO AL GOVERNO

Elettrosmog 5G e bonus banda larga, Hedberg: “Servono revisioni e nuove politiche”

In un post su Linkedin il ceo di WindTre esorta l’esecutivo a intervenire per spianare la strada degli investimenti e dell’infrastrutturazione. “Importante la segnalazione dell’Antitrust al Presidente del Consiglio, va promossa visione dei mercati dinamica e stimolante per portare a famiglie e imprese soluzioni innovative adeguate alla sfide”

Pubblicato il 29 Mar 2021

Jeffrey Hedberg Ceo WINDTRE

Armonizzare i limiti elettrosmog italiani adeguandoli a quelli europei e impostare adeguate politiche di incentivazione della domanda rimediando agli errori della prima fase del bonus banda larga: queste secondo Jeffrey Hedberg, numero uno di WindTre, le due priorità per spingere la banda ultralarga fissa e mobile in Italia.

In un post su Linkedin il ceo della telco considera “importante la segnalazione che l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ha inviato al Presidente del Consiglio, perché promuove una visione dei mercati dinamica e stimolante per l’attività economica, con l’obiettivo di portare a famiglie e imprese prodotti innovativi adeguati alle sfide dei tempi”.

Riguardo all’elettrosmog “le limitazioni imposte ai campi elettromagnetici sul territorio nazionale sono un decimo di quelle indicate dalle autorità europee e adottate da paesi come Francia e Germania, con i quali l’Italia è in competizione sul mercato globale delle esportazioni. I fornitori di connettività devono installare molte più antenne a parità di territorio e popolazione, con un impatto paesaggistico superiore e maggiori difficoltà nel portare i servizi a famiglie e imprese”. “Armonizzare i limiti italiani a quelli europei – esorta il manager – serve anche a mettere il tessuto industriale italiano in grado di competere alla pari con i concorrenti internazionali”, sgombrando il campo da “un limite allo sviluppo che frena le reti di telecomunicazioni in Italia da molti anni”.

E sul fronte delle politiche di sostegno alla domanda Hedberg nel sottolineare che “il voucher Fase 1 è uno strumento importante per aiutare le famiglie meno abbienti a dotarsi dei dispositivi e della connettività necessari alla didattica a distanza e allo smart working”, puntualizza però che “a quattro mesi dal varo della misura, sono state utilizzate appena un terzo delle risorse. Un segnale che l’attuazione della misura è stata concepita in modo non ottimale”. “Davanti a una prossima Fase 2 – evidenzia Hedberg – è importante trarre tutte le lezioni possibili dalla Fase 1 per evitare di replicare gli errori, nell’interesse dei beneficiari di una politica pubblica così importante”. L’auspicio è che “il Governo proceda presto con una revisione dei limiti di campo elettromagnetico e ripensi le politiche di sostegno alla domanda, nell’interesse del tessuto produttivo e del sistema-paese”.

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