Ericsson punta sul contratto di espansione per ingaggiare nuovi talenti da dirottare sul 5G. L’azienda ha sottoscritto oggi con il ministero del Lavoro e i sindacati il contratto di espansione, l’innovativo ammortizzatore sociale sperimentale introdotto dalla legge n. 58/2019, che ha l’obiettivo di agevolare i processi di sviluppo tecnologico delle imprese con più di 1.000 addetti.
La natura del nuovo strumento previsto dalla legge consentirà ad Ericsson di rispondere alla trasformazione digitale in corso abilitata dal 5G e dall’Internet delle cose.
L’intesa raggiunta avrà validità fino al 31 dicembre 2020 e prevede l’assunzione di 30 persone con profili professionali innovativi, un considerevole piano di formazione e riqualificazione professionale a beneficio di oltre 1500 dipendenti e l’adesione volontaria allo scivolo pensionistico per coloro che matureranno, nel periodo di vigenza dell’accordo stesso, il requisito di accesso alla pensione entro i successivi 60 mesi.
“Il contratto di espansione siglato questa mattina dimostra ancora una volta come Ericsson orienti in anticipo la propria strategia per cogliere tutte le opportunità e le sfide della trasformazione digitale in corso – spiega Laura Nocerino, Head of People di Ericsson Italia e Sud Est Mediterraneo – Siamo soddisfatti per essere i primi ad adottare lo scivolo pensionistico previsto da questo strumento, che ci consentirà di accogliere in azienda i giovani talenti del futuro. In un’ottica rivolta al sistema paese, il Contratto di Espansione pone inoltre l’Italia in una posizione di avanguardia rispetto agli altri paesi europei, perchè questa misura coniuga con successo allo stesso tempo formazione continua e qualificata del personale con un oculato turnover”.
In Italia, dove è presente dal 1918, Ericsson impiega oltre 3.000 professionisti e ha all’attivo 41 anni di attività di Ricerca & Sviluppo svolta all’interno dei tre centri di eccellenza mondiale di Genova, Pisa e Pagani. Dall’anno 2000 sono oltre 600 i brevetti ottenuti dai circa 700 ricercatori italiani, protagonisti anche di diversi record mondiali. Le attività di R&S rappresentano un settore al quale la società ha da sempre dedicato importanti risorse e investimenti – nel 2018 ha investito in R&S oltre il 18% del fatturato globale – registrando risultati di eccellenza a livello mondiale che le permettono oggi di possedere oltre 49.000 brevetti nel campo delle telecomunicazioni.
Il commento di Asstel
“La sottoscrizione oggi del contratto di espansione da parte di Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. e delle Organizzazioni Sindacali, che segue quello siglato da Tim all’inizio di agosto, dimostra che le aziende di Tlc sono pronte a cogliere la sfida della trasformazione digitale, rendendola un’opportunità per tutti grazie alla coniugazione di sviluppo e sostenibilità occupazionale – evidenzia la dg di Asstel, Laura Di Raimondo – Il lavoro in continua trasformazione e l’aumento dell’anzianità media dei dipendenti sono le ragioni principali che da tempo ci spingono a richiedere una rivisitazione in chiave espansiva degli ammortizzatori sociali. Il nostro settore vuole e sa essere protagonista della trasformazione digitale e i risultati che stiamo raggiungendo lo dimostrano”.
“Creazione di nuovi posti di lavoro, formazione continua certificata e riqualificazione dei lavoratori sono elementi di cui le aziende, a partire da quelle della nostra Filiera, oggi non possono fare a meno, se davvero vogliamo entrare nella nuova era digitale in modo preparato e consapevole- conclude – Per queste ragioni siamo sempre più certi che sia necessario rendere il contratto di espansione una misura strutturale e aperta ad una platea più ampia di aziende già in questa Legge di Bilancio”.
“Per queste ragioni siamo pronti a lavorare con il Governo e con le rappresentanze sindacali perché ciò si realizzi. La trasformazione digitale è un’occasione di crescita culturale, sociale ed economica che il Paese non può lasciarsi sfuggire” – ha concluso Laura Di Raimondo.
Cos’è e come funziona il contratto di espansione
Il contratto di espansione è uno strumento con cui si punta ad aumentare il “tasso” di innovazione tecnologica all’interno delle imprese con oltre mille dipendenti attraverso un turnover generazionale. Il contratto di espansione prevede un mix di misure tra cui:
- Un piano di assunzioni di risorse umane qualificate e specializzate su questi fronti e che sono necessarie all’impresa per restare competitiva;
- Scivoli per la pensione fino a 5 anni, per quei lavoratori che accettano la proposta, e riduzione dell’orario di lavoro per quei lavoratori che non hanno i requisiti per accedere allo scivolo;
- Un piano di formazione per i dipendenti le cui skill necessitano di aggiornamenti, soprattutto sul fronte tecnologico.
La misura è introdotta in via sperimentale per gli anni 2019 e 2020 e può essere attivata da quelle imprese che stanno avviando processi di reindustrializzazione e riorganizzazione che comportano, in tutto o in parte, una strutturale modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico dell’attività.
Il piano di riconversione e sviluppo dell’azienda deve contenere i seguenti elementi:
- Il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
- La programmazione temporale delle assunzioni;
- L’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
- Per quanto riguarda le professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo di 5 anni per la pensione.
Per ciascuno degli elementi sopra indicati e che compongono il Piano, la stipula del contratto di espansione prevede una serie di agevolazioni a favore dell’impresa.