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Fibra e 5G, Etno: “in Europa servono politiche pro-investimenti”

Le telco stanno mettendo in campo ingenti risorse ma la guerra dei prezzi e la tassazione elevata impattano sulla roadmap. Il report “State of Digital Communications 2020” accende i riflettori sulle azioni necessarie anche a livello regolatorio. Il network sharing fondamentale per accelerare

Pubblicato il 28 Gen 2020

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Il 5G e la fibra stanno diventando una realtà in Europa e vi è un’importante opportunità per il lancio di servizi europei di intelligenza artificiale e dati. Le telco rappresentano una leva importante per la crescita e l’inclusione nell’ecosistema digitale. Tuttavia, i mercati delle telecomunicazioni rimangono relativamente deboli in Europa, il che significa che sono necessari interventi politici per aumentare gli investimenti nelle reti e rendere competitivo il continente a livello globale”: è questa la posizione che emerge dal report “State of Digital Communications 2020” realizzato da Analysys Mason per Etno, l’associazione che rappresenta le maggiori telco a livello europeo. Secondo il report l’intervento politico deve accompagnarsi con misure di tipo regolatorio: “Il ruolo della regolamentazione sembra essere particolarmente importante: azioni pro-investimento appaiono cruciali per favorire la realizzazione delle reti in fibra e quelle 5G”.

5G: 80 reti nel 2020, ma c’è il salasso frequenze

I dati parlano chiaro: 20 le reti 5G “accese” in 9 Paesi Ue nel 2019 a cui se ne aggiungeranno 80 quest’anno e il valore delle aste 5G raggiungerà i 39,4 miliardi di euro. Inoltre, evidenzia lo studio, nei Paesi Ue si stanno moltiplicando gli accordi di network sharing: la condivisione delle infrastrutture è sempre più considerato uno strumento importante per accelerare il rollout del 5G con molti paesi europei che hanno già tra 1 e 3 accordi di condivisione della rete, si legge nel report.

“Etno condivide l’ambizione del presidente von der Leyen di rendere l’Europa un leader digitale globale. Questo rapporto mostra che esiste un valido motivo per sostenere gli investimenti in 5G e fibra e per creare più spazio per l’innovazione dell’UE in AI e dati. Non vediamo l’ora di lavorare con il commissario Breton e la vice presidente Vestager per un’Europa digitale più forte”, commenta il direttore generale di Etno Lise Fuhr.

Le telco al top del tech business in Europa

Sul fronte tech business 11 delle 17 compagnie inserite nell’indice Forbes Digital 100 sono operatori o vendor di Tlc, al punto che il mercato Tlc rappresenta il principale business dell’Europa “tecnologica”. Il valore aggiunto generato dalle principali compagnie di Tlc europee è stimato in 136,9 miliardi di euro l’anno. Riguardo agli investimenti del comparto Tlc la partita vale 48,6 miliardi l’anno in Europa: i membri Etno – puntualizza l’associazione – contribuiscono per il 70,5% sul totale degli investimenti. “Le società di telecomunicazioni europee vantano anche la percentuale più elevata di entrate dedicate agli investimenti (capital intensity). Tuttavia, i mercati europei delle telecomunicazioni rimangono più deboli rispetto agli altri: gli investimenti pro capite europei ammontano a 89 euro a persona, contro i 213 euro negli Stati Uniti e i 191 in Giappone”, sottolinea Etno evidenziando che fattori quali la domanda più debole, la frammentazione del mercato e i prezzi più bassi impattano sui numeri. “Un’adeguata ‘infrastruttura digitale potrebbe generare significativi vantaggi economici, sociali e ambientali per gli europei. Tuttavia, gli investimenti pro capite in fibra e 5G vengono frenati. Osserviamo che, per gli standard globali, gli investimenti europei nelle telecomunicazioni e la tassazione specifica per le telecomunicazioni sono elevati rispetto alle entrate, ma i prezzi che i consumatori pagano sono bassissimi”, evidenzia il Research Director di Analysys Mason Rupert Wood.

L’intelligenza artificiale nuova linfa per il business

Stando a quanto emerge dal report, i servizi digitali basati sull’intelligenza artificiale rappresenteranno un’importante opportunità per le telco europee: si stima che le connessioni IoT attive raggiungeranno i 740 milioni entro il 2026. Analogamente, entro il 2024, i ricavi delle telecomunicazioni dai servizi video OTT dovrebbero crescere a 5,5 miliardi di euro l’anno, in aumento rispetto agli attuali 1,8 miliardi di euro l’anno. Il report accede i riflettori anche sulla questione ambientale: i livelli delle emissioni del settore stanno diminuendo, e il 50% dell’energia utilizzata delle telco di casa Etno proviene da fonti rinnovabili.

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