Sono 10.400 i dipendenti di Verizon che hanno accettato gli incentivi per l’uscita offerti lo scorso settembre come parte di un piano per tagliare i costi di 10 miliardi di dollari entro il 2021. La forza lavoro dell’azienda verrà ridotta del 7%: alla fine del terzo trimestre la società contava 152.300 dipendenti. I lavoratori che hanno aderito al piano di uscita potranno godere di un massimo di 60 settimane retribuite, a seconda di quanto hanno lavorato per l’azienda di Tlc.
I licenziamenti arrivano sulla scia della riorganizzazione del gruppo guidato dallo scorso anno da Hans Vestberg annunciata il mese scorso in vista degli investimenti sul 5G. Si tratta di una strategia diversa da quella della rivale AT&T impegnata a investire nel settore media dopo l’acquisto di Time Warner.
In ottobre Verizon ha annunciato il via alla prima rete commerciale 5G al mondo. Houston, Indianapolis, Los Angeles e Sacramento le prime città interessate.
Verizon 5G Home – spiega la compagnia – è stata creata sulla rete pre-standard 5G proprietaria dell’azienda, ed estenderà la possibilità di wi-fi super veloce in tutte le stanze della casa. “La prima rete commerciale 5G adesso è realtà”, ha dichiarato Ronan Dunne, presidente di Verizon Wireless. “Abbiamo siglato ottime partnership con numerose aziende di spicco nel mondo della tecnologia, con gli enti responsabili degli standard tecnici a livello internazionale, con gli enti pubblici, gli sviluppatori e i nostri stessi clienti, al fine di far progredire l’ecosistema 5G, e più velocemente di quanto previsto da molti. E adesso, finalmente, ci rivolgiamo anche ai clienti reali”.