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5G, Hanssen: “Wind Tre ha messo in campo importanti investimenti”

In un articolo a firma per Corcom il Cto della telco capitanata da Jeffrey Hedberg fa il punto sui progetti in corso: “Con la Super Rete 4.5G navigazione fino a 1 Gb al secondo”

Pubblicato il 01 Lug 2019

Benoit Hanssen

Chief Technology Officer di Wind Tre

Benoit_Hanssen

L’avvento delle reti mobili ultrabroadband è ormai prossimo, gli operatori sono fortemente impegnati nelle sperimentazioni dei servizi di quinta generazione, oltre che nello sviluppo di infrastrutture già 5G-ready, trampolino di lancio dei network del futuro. Le possibilità offerte dal 5G, come la bassa latenza, la capacità di banda e il network slicing, offrono la possibilità di supportare e sviluppare soluzioni avanzate con enormi benefici per cittadini e imprese, che trasformeranno profondamente anche le nostre città.

In ambito consumer, il 5G e la sua bassa latenza potenzieranno ulteriormente servizi come i video o il cloud gaming, sempre più richiesti e diffusi, di pari passo con il successo di servizi digitali on-demand, basati su piattaforme dedicate allo streaming, anche con risoluzioni molto elevate. Un fenomeno che, proprio grazie alle nuove reti ultrabroadband, potrà crescere ancora, con la possibilità di supportare lo streaming di video in 8K o il cloud gaming caratterizzato da alta interattività, in cui la bassa latenza diventa essenziale, e trasmissione ad alta velocità di grandi moli di dati.

Anche le aziende di tutti settori potranno avvantaggiarsi e migliorare efficienza e produttività con nuove soluzioni basate sul mMTC (massive Machine Type Communications), che potenzieranno servizi negli ambiti dell’Internet of Things, della sensoristica, facendo uso anche delle nuove tecnologie quali la blockchain o l’Intelligenza Artificiale, solo per citarne alcuni. Ad esempio, la maggiore velocità di trasmissione consentirà azioni complesse, in operazioni ripetitive o pericolose, attraverso l’Intelligenza Artificiale e l’Augmented Reality, oppure la minore latenza garantirà un controllo migliore dei cicli produttivi. Anche le città beneficeranno delle nuove infrastrutture, con lo sviluppo delle cosiddette smart cities, caratterizzate da servizi come la smart security, la mobilità elettrica e automatizzata o la gestione centralizzata delle utilities.

In questa rivoluzione, noi operatori di telecomunicazioni abbiamo il compito cruciale di abilitare la trasformazione attraverso le infrastrutture ultrabroadband e con lo sviluppo di nuovi servizi. Già da diversi mesi, Wind Tre, come ha recentemente dichiarato il ceo Jeffrey Hedberg, sta realizzando importanti investimenti, previsti per 6 miliardi in 5 anni, nel processo di consolidamento e modernizzazione della cosiddetta Super Rete 4.5G, che garantisce la navigazione fino a 1 Gigabit al secondo e apre la strada all’infrastruttura di quinta generazione. L’azienda, inoltre, continua nella sperimentazione 5G a L’Aquila e a Prato, dove sono stati già sviluppati i primi Use Cases.

In particolare, le sperimentazioni hanno consentito di avviare partnership pubblico-private con grandi imprese, aziende del territorio, istituzioni ed enti di ricerca, che hanno collaborato, ognuna con le sue peculiarità, alla realizzazione dei servizi 5G. Uno dei più significativi riguarda il Monitoraggio Strutturale degli edifici a l’Aquila, che, attraverso sensori dedicati, permette di tutelare la popolazione e di avere maggiore controllo sulle strutture in caso di terremoti. Nello specifico, la rete 5G consente di veicolare, quasi in tempo reale, i dati rilevati durante un evento sismico, ad un sistema centrale, innescando azioni immediate ed automatiche come l’apertura delle vie di fuga o il blocco dell’erogazione gas.

Wind Tre, inoltre, sta pianificando il lancio del servizio 5G, con copertura nazionale, nel prossimo anno. In prima battuta verranno introdotti scenari eMBB (enhanced Mobile Broadband, che presentano elevate velocità di trasmissione dati) con un’architettura di tipo “Non Standalone”, implementata attraverso le frequenze 5G disponibili. La scelta è ricaduta su un’architettura Non-Standalone, soprattutto inizialmente, perché ci permetterà di lavorare in sinergia con l’attuale vEPC (Virtualized Evolved Packet Core), consentendo una graduale introduzione del 5G. Per quando riguarda le antenne, utilizzeremo la tecnologia Massive Mimo, caratterizzata da performance più elevate e da una maggiore efficienza sulla potenza trasmessa. Il backhaul dei siti sarà quasi esclusivamente in fibra ottica, per garantire un’elevata capacità di trasmissione dati.

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