MOBILE

Huawei spinge sull’R&D: 20 miliardi di dollari per essere leader nel 5G

La compagnia alza il target di spesa in ricerca: sul piatto tra i 15 e 20 miliardi di dollari. Nel 2017 investiti oltre 13 miliardi. La leadership è una battaglia anche politica: Usa, Australia e Uk sono pronti a escludere i cinesi dalle gare pubbliche per motivi di sicurezza

Pubblicato il 26 Lug 2018

5G-ok

Huawei alza la posta nella corsa alla leadership tecnologica nel 5G: il colosso cinese delle telecomunicazioni ha fatto sapere che aumenterà la sua spesa annuale in ricerca e sviluppo (R&D) a 15-20 miliardi di dollari.

Huawei aveva in precedenza indicato che avrebbe portato nel 2018 il livello annuale degli investimenti in ricerca e sviluppo tra i 10 e i 20 miliardi di dollari annui ma ha corretto al rialzo la cifra inferiore della forchetta. Nel 2017 il colosso cinese ha speso 89,7 miliardi di yuan in R&D, circa 13,23 miliardi di dollari, pari al 14,9% del suo fatturato totale.

Huawei dedicherà il 20-30% dell’investimento annuale in R&D alla ricerca scientifica di base, un netto rialzo rispetto al precedente impegno del 10%. Il colosso cinese degli smartphone e delle attrezzature di rete ha anche riferito che il 45% del suo personale complessivo (circa 80.000 dipendenti) lavora nell’R&D. L’azienda imporrà diritti d’uso a tariffe “eque e ragionevoli” (Frand) sulla sua proprietà intellettuale 5G per agevolare e accelerare il roll-out della nuova tecnologia mobile, per la quale si aspetta l’adozione di larga scala nel 2020. Gli analisti sentiti da Reuters affermano che le aziende cinesi, con Huawei in testa, si aggiudicheranno il 10% dei brevetti essenziali per il 5G, una quota superiore a quanto siano riuscite a fare con i precedenti standard mobili 3G e 4G.

Huawei è tra le aziende globali che investono di più in R&D. Negli Stati Uniti sono Amazon e Alphabet i gruppi che più spendono per la ricerca e sviluppo, rispettivamente  22,6 miliardi di dollari e 16,6 miliardi di dollai nel 2017, secondo le cifre riportate da Factset.

Per il vendor cinese l’incremento di spesa in R&D non è solo un modo per acquisire un saldo vantaggio nelle tecnologie 5G e dotarsi di un redditizio bacino di brevetti, ma una risposta alle pressioni che arrivano dai paesi occidentali – soprattutto Usa e Uk – dove Huawei è stata accusata di porre rischi alla sicurezza nazionale con le sue  tecnologie di rete. La scorsa settimana uno studio del governo britannico ha puntato il dito contro “problemi tecnici e di supply chain” con le attrezzature di rete di Huawei che esporrebbero le reti di telecomunicazione del paese a rischi di sicurezza, ribaltando precedenti report di Londra che davano l’ok alle tecnologie del vendor. Intanto sia l’Australia che gli Stati Uniti si stanno muovendo per tenere Huawei fuori dalle gare per il 5G: una fetta consistente della classe politica pensa che le sue attrezzature di rete favoriscano lo spionaggio di Pechino – accuse che Huawei ha ogni volta respinto.

Molti analisti leggono nella recente guerra commerciale Usa-Cina innescata da Donald Trump un’escalation che nasconde l’obiettivo ultimo di acquisire il dominio nel 5G. La nuova tecnologia mobile consentirà la costruzione di autostrade digitali ad altissime prestazioni e la conseguente abilitazione di Internet of things, auto smart, telechirurgia, sostenuta da miliardi di dispositivi connessi a Internet. Il 5G potrebbe essere la chiave per la strategia America First di Trump ma anche per l’ambizione cinese di detenere la leadership dell’intelligenza artificiale entro il 2030. Aziende cinesi di apparati – Zte e Huawei – e aziende europee come Nokia ed Ericsson sono lanciate in corsa che coinvolge anche i chipmaker statunitensi come Qualcomm e Intel. E’ qui, secondo Declan Ganley Ceo della technology company Rivada Networks, che si gioca la partita che deciderà chi detterà le regole “sul modello, l’architettura e l’agenda del 5G: chi vincerà avrà il controllo del ‘blue ocean’ della tecnologia (per Blue Ocean si intende un mercato con ancora zero o pochissima competizione, ndr). C’è in ballo un grande gioco strategico” e un mercato che si prevede possa valere 12 trilioni di dollari nel 2035.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Argomenti


Canali

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati