Potrebbero debuttare già nel 2018 i primi smartphone 5G, in anticipo di un anno rispetto ai timing circolati finora. Alcuni dei vendor più aggressivi stanno spingendo per anticipare le date in alcune aree geografiche e arrivare per primi nella corsa al “magico mondo” promesso dal 5G. E questo, nonostante la messa a regime definitiva sia prevista per il 2022 (qualcuno parla addirittura di 2023): gli annunci riguarderebbero dunque non propriamente di “5G” ma di servizi che definibili “ibridi”, offerti grazie alla messa a punto del primo standard “non standalone” licenziato dal 3GPPP a dicembre scorso: lo standard “standalone”, che darà il via al debutto a regime del 5G, si prevede che sarà licenziato a metà di quest’anno.
I nuovi smartphone, ipoteticamente, saranno dunque “predisposti” al 5G ma, là dove frequenze e reti non siano ancora disponibili, saranno in grado di sfruttare le attuali connessioni in 4G. Parla dell’accelerazione Durga Malladi Senior Vice President, Engineering Qualcomm in un’intervista a The Economic Times, secondo la quale il debutto dei primi terminali potrebbe verificarsi in alcuni mercati su cui si concentrano gli sforzi degli operatori per la messa a punto della futura tecnologia. Qualcomm sta “facendo il possibile” per sostenere i produttori di device nell’accelerazione: l’azienda ha annunciato che i propri processori Snapdragon X50 supporteranno una serie di operatori impegnati nelle sperimentazioni 5G: tra gli altri, oltre alle italiane Tim e Vodafone, anche AT&T, British Telecom, China Telecom, China Mobile, China Unicom, Deutsche Telekom, Ntt Docomo, Orange, Telstra e Verizon. Il focus di Qualcomm riguarda la messa a punto di un supporto multibanda in grado di coprire le frequenze 5G che verranno utilizzate dagli operatori Tlc nelle varee aree geografiche, da quelle a 600Mhz fino alle millimetriche a 28 e 39 Ghz.
Le prime presentazioni degli smartphone 5G potrebbero essere di scena al CES 2019.