L’INTERVISTA

Il 5G energivoro? Mozzato, Vertiv: “Per le telco meno consumi a vantaggio dell’ambiente”

Il country manager dell’azienda ridimensiona le tesi secondo cui l’aumento di potenza nella trasmissione e velocità dei dati fa il paio con maggior carico di energia e costi correlati: “Sul mercato tecnologie già in grado di generare elevata efficienza e di mettere in atto il circolo virtuoso dell’ecosostenibilità. Ma bisogna affidarsi a chi ha le giuste competenze”

Pubblicato il 14 Mag 2021

Foto di Stefano Mozzato

“Presidiare i territori per garantire la massima efficienza in termini di servizio. Poter contare su figure altamente specializzate, non solo da un punto di vista tecnologico, ma sotto il profilo dell’expertise maturata sul campo e attraverso lo sviluppo di use case con l’obiettivo di personalizzare e valorizzare al massimo l’offerta per accelerare la roadmap venendo al sodo delle esigenze. E, non ultimo, disporre di tecnologie adeguate agli attuali bisogni di mercato ma soprattutto capaci di anticipare le evoluzioni future”: sono questi secondo Stefano Mozzato, country manager di Vertiv Italia, gli “asset imprescindibili” per affrontare con le carte in regola la sfida della digital transformation del nostro Paese.

Specializzata nella fornitura di infrastrutture digitali critiche e soluzioni di continuità, l’azienda tiene alti i riflettori sull’evoluzione dello scenario. “Uno scenario che sta profondamente mutando sull’onda della pandemia – evidenzia Mozzato – e che comporterà un’accelerazione di investimenti nelle infrastrutture digitali ma anche un cambio di approccio e di paradigma rispetto al passato, con settori, come quello della sanità, e più in generale della pubblica amministrazione, che fino ad appena un anno fa erano molto lontani dal raggiungimento di obiettivi di digitalizzazione nel breve periodo”.

Mozzato, l’Italia è dunque ad una svolta?

L’aumento del traffico dati, il ricorso allo smart working e l’adozione importante di piattaforme digitali persino nell’ambito degli enti governativi – si pensi all’erogazione dei vari bonus e ristori forniti nel corso dell’anno, ai click day e al Cashback – hanno significato un cambio di marcia inaspettato, sia da parte della pubblica amministrazione sia dei cittadini. Siamo alle porte della rivoluzione 5G che si inserisce in un momento storico determinante, ma ci sarà da recuperare il ritardo accumulato. Pensiamo solo al fatto che negli ultimi 14 mesi abbiamo assistito a un’evoluzione digitale che probabilmente avremmo visto in cinque/dieci anni. E’ certamente un momento cruciale per il settore dell’Ict e per quello che può offrire alle imprese, dove l’innovazione ne è sempre più l’elemento abilitante.

A cosa è dovuto il ritardo sul 5G?

Si tratta di un ritardo strutturale, a partire da quello sulla connettività in fibra, pilastro portante della quinta generazione mobile. Affinché le aziende – vere destinatarie della rivoluzione 5G – possano davvero toccarne con mano i benefici ed i vantaggi competitivi che generano valore è necessario spingere sulla digital transformation. Il Recovery Plan è impostato anche su questa grande sfida ma comporterà energie e sforzi in termini di investimento e di accelerazione. Diciamo che sul 5G, nonostante le sperimentazioni andate a buon fine, siamo ancora in una fase di ‘allenamento’ nel ‘campionato’: i primi risultati tangibili li vedremo fra 12-24 mesi. Le telco dovranno mettere in campo ingenti investimenti e soprattutto ottimizzarli abbattendo i costi e generando efficienza in termini di sostenibilità economica e anche ambientale.

A proposito di sostenibilità, sta montando il tema dell’aumento dei consumi energetici legati proprio al 5G. L’efficientamento energetico è il core business di Vertiv: come stanno le cose? Come faranno le telco ad affrontare la partita?

Ci tengo a smontare alcune fake news: se da un lato è vero che la ‘potenza’ del 5G – considerato l’aumento del traffico dati e soprattutto l’adozione di tecnologie come l’Internet of things, applicazioni di realtà virtuale e aumentata, l’impiego a livello industriale nella realizzazione di prototipi e non con le stampanti 3D comporta un evidente aumento dei consumi energetici delle infrastrutture a livello di siti radio e di data center, dall’altro l’efficienza operativa che si ottiene dalla virtualizzazione di numerosissime attività compenseranno i consumi energetici e quindi anche i costi. Non è possibile ad oggi calcolare il bilancio energetico del 5G: ragionevolmente l’incremento di potenza è allineato all’incremento energetico, ma sul mercato esistono già soluzioni e tecnologie progettate per abbattere i consumi. Quel che conta dunque è puntare su queste tecnologie e rivolgersi alle aziende che, come Vertiv, hanno investito e continuano a investire per offrire soluzioni performanti e adeguate alle esigenze attuali e soprattutto future. Da un recente studio che abbiamo condotto con Stl Partners è chiaramente emerso che gli operatori di Tlc potranno affrontare la sfida energetica del 5G in due modi: adottando le migliori policy di efficienza energetica in tutte le loro reti e incoraggiando i loro clienti ad utilizzare servizi abilitati al 5G per ridurre il consumo e le emissioni in ogni contesto sociale. E a tal proposito è anche fondamentale affidarsi a chi ha una forte presenza territoriale e dunque è in grado di gestire la fase più importante, quella della manutenzione e di garantire la business continuity: progettare sistemi e venderli è l’attività, se vogliamo, più semplice. È nella fase della gestione operativa che si valuta la qualità del partner e di conseguenza il rapporto costi-benefici. Per non parlare poi delle competenze.

Le competenze, altro tema caldo: diventa sempre più difficile reperirle sul mercato. Lo è anche per voi?

Vantiamo un team di esperti costruito nel tempo e puntiamo sui giovani talenti che ci formiamo in casa abituandoli a gestire casi concreti e a confrontarsi con le richieste dei clienti. L’approccio e le competenze ingegneristiche oggi più che mai devono essere abbinate alla capacità di comprendere le necessità dei clienti, di personalizzare i progetti e le forniture, di offrire assistenza continua e di gestire i continui cambiamenti. Non è un lavoro che si improvvisa e noi a questo aspetto abbiamo da sempre dato molto peso sviluppando una cultura dell’assessment nella nostra azienda. La vicinanza territoriale al cliente è poi l’altro elemento vincente. Facciamo gioco di squadra con i clienti e con i nostri partner per studiare la soluzione più efficace alla specifica esigenza e anche e soprattutto per offrire servizi a valore, che sono poi ciò che fa la differenza sul mercato.

Operatori di Tlc ma anche PA, il vostro target è ampio: ci sono delle misure che potrebbero agevolare l’efficientamento energetico nel mondo pubblico?

Di sicuro andrebbero rivisti i parametri nell’ambito delle gare: quel che conta non è garantire la concorrenza facendo leva sulla più ampia quantità di soggetti ammissibili, ma valutare a monte le esigenze puntando sul risultato in termini di qualità e quindi di efficienza con maggiore attenzione alla valutazione dei vari player di mercato. Potrebbe ad esempio essere una startup ad avere sviluppato la tecnologia o il servizio più adatto alla necessità contingente; puntare sui “soliti noti” senza considerare il risultato che si vuole ottenere non è un buon approccio per spingere l’innovazione e svecchiare la macchina pubblica, come pure accettare un generico livello di accesso tecnologico, spesso desueto, porta ad una mediocrità diffusa. Più attenzione alla qualità dunque e alla capacità di garantire le migliori performance riducendo al tempo stesso i costi energetici.

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Mila Fiordalisi
Mila Fiordalisi

Da gennaio 2019 è Direttore di CorCom dopo averne assunto la condirezione dal 2017. Laureata in Lingue e letterature straniere si è successivamente diplomata alla Scuola di Giornalismo Luiss “Guido Carli”. Stagista presso la redazione di Wired News a San Francisco (California), è stata redattore presso il settimanale Edilizia e Territorio (Il Sole 24Ore) e ha collaborato con numerose testate nazionali fra cui Il Messaggero, Italia Oggi, Panorama Web, DWeb-La Repubblica, VanityFair.it. Nel 1999 ha vinto il Premio giornalistico Smau, nel 2002 il Cisco Web Award e nel 2011 il premio Anfov. A febbraio 2017 si è aggiudicata il “riconoscimento per la professionalità” da Mise ed Enea.

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