Supremazia telefonica. Nonostante il divieto di utilizzo delle tecnologie voluto da Washington e i dazi su centinaia di miliardi di beni stabiliti dall’amministrazione Trump, la Cina si è costruita un ruolo centrale nella gara più importante per il futuro della tecnologia moderna: l’avvio della rete di telefonia mobile di quinta generazione.
Oggi le tre compagnie di telefonia mobile statali stanno annunciando ufficialmente l’accensione della rete 5G più grande al mondo e contemporaneamente del primato cinese. Il ministro dell’industria e dell’IT cinese è impegnato a tagliare virtualmente il nastro durante una fiera tecnologica che si tiene in queste ore a Pechino, accendendo ufficialmente la nuova era del 5G cinese. Il lancio commerciale avverrà ufficialmente il 1 novembre.
I tre carrier statali cinesi avevano programmato di introdurre i servizi 5G il prossimo anno, ma hanno accelerato l’implementazione proprio mentre gli Stati Uniti hanno avviato un boicottaggio di Huawei, fornitore di apparecchiature 5G con sede in Cina e colosso tecnologico per le reti.
Gli operatori negli Stati Uniti hanno introdotto le loro reti ad alta velocità in alcune grandi città senza utilizzare le attrezzature Huawei, e la Corea del Sud ha fatto debuttare lo scorso aprile la sua versione del network di quinta generazione. Tuttavia, è la Cina che diventerà rapidamente il più grande fornitore di servizio 5G in virtù della sua enorme popolazione e degli investimenti da parte delle aziende di telecomunicazioni e di Pechino.
«Mentre alcuni paesi hanno lanciato servizi 5G all’inizio di quest’anno – hanno scritto gli analisti di Sanford C. Bernestein – la Cina avrà la più grande rete commerciale 5G operativa al mondo a partire da questo venerdì. La portata della rete cinese e il prezzo dei servizi 5G avranno un impatto fondamentale lungo tutta la catena di approvvigionamento».
In Cina si sono preregistrati al servizio già dieci milione di persone: i futuri abbonati cinesi al servizio avranno accesso a video e giochi più veloci, applicazioni di realtà virtuale e prestazioni migliorate per la videoconferenza mobile.
China Mobile, il più grande carrier cinese, avvierà il servizio con prezzi tra i 128 yuan (16 euro) e 598 yuan (76 euro) al mese, con pacchetti per alcuni utenti prezzati in maniera simile ai piani 4G. I piani 4G del carrier partono da 38 yuan (4,84 euro) al mese e arrivano a 588 yuan (75 euro). I due vettori più piccoli, China Telecom e China Unicom Hong Kong offriranno pacchetti a tariffe comparabili.
Le città più grandi come Pechino, Shanghai e Shenzhen avranno per prime la copertura completa del servizio 5G. I tre operatori hanno previsto una spesa in conto capitale combinata di 302 miliardi di yuan (48,7 miliardi di euro) per quest’anno.
Il lavoro di Pechino tramite i suoi tre carrier statali è strategico e ha colto di sorpresa molti osservatori che non hanno avuto accesso ad informazioni più di dettaglio su quel che succedeva in Cina. Il vantaggio di Pechino è infatti particolarmente importante soprattutto perché gli Stati Uniti, oltre al divieto di uso interno, hanno fatto una campagna contro i paesi che utilizzano le attrezzature di Huawei, con l’accusa che l’azienda cinese costituisse una minaccia alla sicurezza. A luglio, nonostante la pressione degli Stati Uniti, Huawei ha dichiarato di aver firmato oltre 60 contratti commerciali per la fornitura di reti 5G in tutto il mondo, di cui almeno 28 in Europa.