SPERIMENTAZIONI

L’Aquila città in 5G, via ai servizi a prova di futuro

Presentato il piano di sperimentazione voluto dal Mise. Open Fiber e Wind Tre realizzeranno il progetto che aprirà all’erogazione di servizi innovativi nella mobilità, gestione emergenze, sicurezza, salute. Bassanini: “Scommessa sul futuro”. Hedberg: “Un passo decisivo che permetterà all’Italia di valorizzare competenze, persone, partnership e innovazione nel suo percorso di digital transformation”

Pubblicato il 29 Nov 2017

5G

Standard del futuro, la “RoadTo5G” voluta dal governo entra nel vivo. Sono Open Fiber e Wind Tre a realizzare il progetto sperimentale sulla tecnologia 5G a l’Aquila, dopo essersi aggiudicate lo scorso settembre il bando pubblicato dal Mise che coinvolge anche il Comune di Prato. “L’obiettivo è costruire una ‘Città 5G’ in cui famiglie e imprese possano beneficiare di servizi innovativi che interessano ambiti come la salute, la mobilità, la sicurezza, la prevenzione e la gestione delle emergenze”, è stato spiegato durante la presentazione a cui hanno partecipato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il presidente del consiglio di amministrazione di Open Fiber, Franco Bassanini, l’amministratore delegato di Open Fiber, Tommaso Pompei, l’amministratore delegato di Wind Tre, Jeffrey Hedberg e il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli. La sperimentazione durerà fino al 31 dicembre 2021.

Il 5G “è una scommessa sul futuro delle aree interne del Paese – ha detto Bassanini -. Tra qualche anno ci saremmo trovati di fronte ad una nuova divisione tra le città metropolitane e quelle interne del Paese, che sarebbero state condannate a restare arretrate” senza la rete 5G, ha spiegato Bassanini, sottolineando che “è stata una scelta lungimirante” e i “critici” di un tempo “sono spariti”. E ora “gli Aquilani avranno la fibra ottica prima dei romani”.

Pompei spiega che “la differenza tra il 4g e il 5g è che le evoluzioni precedenti erano tese a gestire una mole di dati per molte persone, ora si segna una discontinuità perché è una maniera diversa di affrontare infrastrutture e servizi. Una parte delle applicazioni verranno gestite da attori che con le società di comunicazioni hanno poco a che fare – ha aggiunto – Pensiamo alla guida assistita o la telechirurgia”.

“Un altro step fondamentale nel progetto per lo sviluppo del 5G e per la diffusione delle reti mobili di quinta generazione – ha detto Hedberg -. Questo passo decisivo permetterà all’Italia di valorizzare ulteriormente competenze, persone, partnership e innovazione nel suo percorso di Digital Transformation. Siamo consapevoli della sua fondamentale importanza per il Paese e per tutte le persone e le imprese coinvolte. L’innovazione rappresenta, infatti, un grande fattore di crescita e sviluppo per tutti, dal punto di vista tecnologico e, al tempo stesso, in termini di diffusione di skill digitali e imprenditoriali. È per questo motivo necessario renderla accessibile e vicina ai cittadini, perché possano diventare protagonisti e motori del cambiamento, insieme a imprese e istituzioni”.

La sperimentazione durerà fino al 2021. Ai player vincitori del bando sono state assegnate le autorizzazioni per l’assegnazione del diritto d’uso di 100 Mhz contigui nella porzione di spettro 3.6-3.8Ghz: si tratta di un particolare determinante perché le porzioni assegnate seguono “a regola d’arte” le raccomandazioni dell’Itu secondo cui il 5G si favorisce con 100 Mhz contingui.

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