IL REPORT

L’Europa al bivio: il 4G si sta “esaurendo” e il 5G costa troppo. E manca una exit strategy

Secondo un’analisi del Boston Consulting Group la quarta generazione mobile già nel 2021 non sarà in grado di soddisfare la domanda di dati nelle principali città. Le telco, affaticate dalle guerre dei prezzi e dalle revenue in calo, rischiano di procedere lentamente con il roll out delle reti. La condivisione delle risorse e un cambio di marcia sulle tariffe le soluzioni per venirne a capo

Pubblicato il 02 Ott 2018

smartphone-mobile-120323184304

Il 4G è destinato a esaurire molto presto la sua capacità. È quanto si legge nello studio “A Playbook for Accelerating 5G in Europe” di The Boston Consulting Group secondo cui già al 2021 la quarta generazione mobile non sarà più in grado di soddisfare il traffico dati nelle principali città europee, per esaurire poi la propria portata nel 2025 a seguito dell’esplosione del consumo video il cui tasso di crescita annuo è stimato al 40%.

Gli analisti evidenziano che per garantire la tenuta del servizi sarebbe necessario triplicare la densità infrastrutturale  – ossia il numero di ripetitori e antenne sul territorio –  “un impegno impraticabile in termini di costi, tempo e impopolarità”. L’aumento del 200% della spesa per l’ampliamento della rete fagociterebbe tutti i profitti (finora il 25% del totale) fino ad arrivare a quota -26% “una soluzione non perseguibile, nonostante il calo del 64% del costo per gigabyte dovuto all’allargamento della rete”, sottolineano gli analisti. E l’avvento del 5G rischia di peggiorare persino la situazione: le telco europee vengono da cinque anni (2013-2018) di revenue medie per utente (Arpu) in calo del 3%. “Imbarcarsi nel rollout di una nuova tecnologia, sebbene inevitabile nel lungo periodo, suscita perplessità. Soltanto i costi per la rete, secondo un modello base, crescerebbero del 60%”.

Come farà dunque l’Europa a tenere testa a Cina e Usa e a non arrivare tardi all’appuntamento con la quinta generazione mobile? Secondo The Boston Consulting Group sarebbe necessaria una strategia comune che coinvolga gli operatori di rete, i legislatori e gli altri attori dell’ecosistema digitale. Solo così gli operatori potrebbero ridurre i costi del rollout mantenendo i ricavi al livello del quinquennio 2013-2018. Ma bisognerebbe abbandonare alcuni vecchi approcci, usati anche con il 4G  “ad esempio, distribuire la rete per gradi a livello regionale fino al raggiungimento dell’obiettivo di copertura prefissato”, sottolinea la soceità di analisi, nonché adottare una strategia value-based. In questo modo le capacità della rete, grazie all’integrazione degli analytics, verrebbero calibrate sull’utilizzo effettivo sito per sito per evitare eccessi di offerta. In più si potrebbero tagliare varie voci di spesa con la condivisione, attiva e passiva, delle stesse infrastrutture tra soggetti diversi, soprattutto nelle aree a maggiore concentrazione di traffico – ma anche in quelle più isolate, per evitare che vengano tagliate dal servizio.

Necessario intervenire anche sul fronte infrastrutturale: le reti “auto-ottimizzanti” (self-optimizing) – ossia di adattarsi alle esigenze di traffico dati – dovrebbero prendere il posto di quelle 2G e 3G.  Riconvertire al 5G le celle del 4G delle zone meno trafficate sortirebbe altri importanti benefici e consentirebbe di abbattere i costi del modello base del 25%. E sul fronte revenue “serve intervenire sul sistema, ormai consolidato, delle tariffe”. Gli analisti puntano il dito contro le offerte illimitate a prezzi sempre più bassi  che hanno già compresso le entrate degli operatori. “In futuro, con l’introduzione della nuova tecnologia, bisognerà predisporre piani diversificati a seconda dei servizi offerti. Il rischio di alienarsi la clientela è basso: secondo le ricerche gli utenti sarebbero disposti a pagare di più per possibilità nuove e prestazioni migliori (ma non per la nuova tecnologia in sé). Con questi accorgimenti (meno spese, più ricavi) si potranno raggiungere i livelli di bilancio 2013-2018”.

Anche i governi sono chiamati ad agevolare la transizione “sia nella fase di installazione delle nuove infrastrutture, con regole più semplici e incoraggiando la condivisione delle stesse celle, sia promuovendo i cambiamenti tariffari. Ad esempio, allargando lo spettro delle frequenze disponibili concedendole a prezzi più bassi”. Da non sottovalutare anche il ruolo delle imprese che gestiscono le stazioni “che dovranno adottare subito la nuova tecnologia, se possibile, con prezzi adeguati a incentivare l’installazione del 5G”, i produttori di telefoni e tablet, i fornitori di contenuti e piattaforme digitali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati