STRATEGIE

Linkem diventa Opnet. Rota: “Proprietà esclusiva delle reti non ha più senso”

Via alla società per il 5G wholesale. L’Ad Arciulo: Puntiamo a contribuire alla trasformazione digitale dell’Italia offrendo soluzioni integrate ad alto valore aggiunto”. Il Presidente: “Il settore delle Tlc la smetta di piangersi addosso, infrastrutture sono il pilastro del Paese, metterle a fattor comune sarebbe la soluzione”

Pubblicato il 03 Ott 2022

Foto Arciulo

Offrire accesso “democratico e neutrale” alla propria rete 5G per accelerare lo sviluppo tecnologico del Paese a livello industriale e per i verticali: è questa la mission di Opnet, la nuova Linkem. Il cambio di nome e di strategia è stato annunciato a Roma dall’Ad Massimo Arciulo e dal Presidente del Gruppo e Ad di Tiscali, Davide Rota. L’operazione è figlia dello scorporo societario del ramo retail di Linkem e della recente fusione per incorporazione in Tiscali.

Il presidente Rota:”Settore Tlc la smetta di piangersi addosso”

“Sono orgoglioso di essere qui a testimoniare un’ulteriore trasformazione dell’azienda che ho fondato ormai 20 anni fa. Impegnati da anni nel supportare la trasformazione digitale di famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni, siamo convinti della necessità per il Paese di avere una rete 5G aperta a tutti affinché la tecnologia possa esprimere tutto il proprio potenziale in termini di innovazione”, commenta Davide Rota il quale invita il comparto delle telco “a smettere di piangersi addosso. Ci si lamenta di margini sempre più risicati, di guerre dei prezzi e ora anche della crisi energetica senza concentrarsi sulle iniziative per invertire il trend. Il settore ha bisogno di essere “shakerato””. E secondo Rota “il punto cruciale non è offrire servizi di connettività più performanti ai clienti finali, bensì abilitare soggetti diversi dagli operatori Tlc allo sviluppo dei verticali e delle applicazioni industriali, dalla logistica alla sicurezza dei luoghi sensibili. La proprietà esclusiva della rete non è più un asset strategico, anzi è irrilevante: non ha senso economico e anzi sarebbe auspicabile la messa a fattor comune di tutti gli asset in un’unica grande rete nazionale”.

Il modello Opnet, Arciulo: “Telco ma anche utilities”

Il modello Opnet si basa sulla messa a disposizione dell’infrastruttura, del know how tecnologico e di tutti gli asset della società insieme ad aziende del mondo telco, ma anche delle utilities. Il tutto attraverso partnership e accordi industriali a partire da quelli già in essere. “Grazie agli investimenti programmati per il potenziamento e l’espansione della nostra rete 5G e per lo sviluppo delle reti private, Opnet intende contribuire alla trasformazione digitale del Paese con l’obiettivo di abilitare la competitività delle imprese, dell’industria e delle pubbliche amministrazioni offrendo soluzioni integrate ad alto valore aggiunto”, spiega l’Ad Massimo Arciulo sottolineando che l’obiettivo è “rendere la connettività più efficiente possibile”.

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