IL NUOVO STANDARD

L’Italia accelera sul 5G, via alla road map per la liberazione delle frequenze

In un decreto le “tavole” che stabiliscono il timing per il rilascio della banda 700 Mhz da parte delle emittenti Tv. Nessuno slittamento rispetto ai tempi concordati con l’Europa. Indicato nell’Mpeg4 lo standard per il segnale televisivo a partire dal 2020: nessun cambio di televisore in vista

Pubblicato il 09 Ago 2018

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Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna. Sono queste le regioni che daranno il “la”, a partire da gennaio 2020, alla “riforma” del sistema televisivo su digitale terrestre e alla liberazione delle frequenze nella banda 700 Mhz attualmente occupata dalle emittenti. Mettendo così in moto una delle fasi più complesse – perché riguarderà anche gli utenti televisivi – del percorso italiano verso il 5G.

Lo dice la road map per il 5G al centro del decreto emanato dal ministero dello Sviluppo economico che rilancia le strategie messe a punto dal governo precedente. Il documento stabilisce un definitivo punto fermo al calendario della “grande manovra” che comincerà il primo gennaio 2020 per concludersi – come concordato con l’Europa – il 30 giugno 2022: quando tutti gli operatori mobili potranno entrare in possesso delle frequenze 700 Mhz acquistate nella maxi-asta del prossimo settembre.

Concordato anche – con un secondo decreto – lo standard da utilizzare per il segnale televisivo a partire dal 2020. Si tratta dell’Mpeg4, tecnologia che da un lato consentirà agli utenti di ricevere la Tv senza cambiare apparecchio, dall’altro permette agli operatori televisivi di raddoppiare la capacità trasmissiva così da compensare la diminuzione di frequenze (lasciate appunto ai player Tlc) prevista dalla transizione.

Gli apparecchi dotati dello standard Mpeg4 rappresentano già l’80% del parco Tv italiano: si stima che nel 2020 il tasso avrà raggiunto quota 100%. Va in questo la nota del Mise che parla di “una scelta rivolta verso il formato tecnologicamente più avanzato” fra quelli raggiungibili dal 100% della popolazione. Dal 2022 le emittenti trasmetteranno con tecnologie più evolute, il DvbT2 e l’Hevc: a quel punto chi non avrà ancora un TV di nuovissima generazione dovrà ricorrere a decoder.

Istituito anche un tavolo “TV 4.0” tra Mise, Agcom e i principali operatori del settore televisivo con un duplice obiettivo: da un lato consentire un’attuazione “ordinata” della liberazione della banda 700 Mhz “assicurando – ha detto il ministro Luigi Di Maio – il massimo coinvolgimento dell’autorità indipendente di settore e degli operatori coinvolti e dall’altro, quello di favorire la trasformazione digitale del settore televisivo attraverso il dialogo costante con gli operatori”.

“L’adozione della tecnologia 5G – conclude il ministro – è un’occasione fondamentale per la crescita del Paese. Abbiamo il dovere di creare le condizioni affinché il passaggio sia ordinato e avvenga nel rispetto dei diritti di tutti gli attori interessati, avendo come obiettivo prioritario la creazione di una Smart Nation. Da oggi riparte l’Italia Digitale”.

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