L'AUDIZIONE

Perimetro cibernetico, Fastweb: “Coinvolgere le telco nei decreti attuativi”

La responsabile Media Relations and Public Affairs, Lisa Di Feliciantonio: “Bisogna trovare meccanismi per rendere gli operatori parte attiva”. E avverte: “Attenzione ai tempi delle attività di monitoraggio, siano rapidi. Le reti vanno messe in esercizio presto”

Pubblicato il 04 Ott 2019

DiFeliciantonio-Lisa-Fastweb

Il decreto su disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica è “un’ottima cosa, un intervento assolutamente necessario perché tende a creare un contesto chiaro e trasparente rispetto a tutto ciò che gli operatori devono fare per mettere in sicurezza le reti e poi perché crea un raccordo necessario e urgente con tutta la disciplina della Golden power”. Lo ha dichiarato Lisa Di Feliciantonio, Responsabile Media Relations and Pubblic Affairs di Fastweb, nel corso dell’audizione sul disegno di legge di conversione del decreto disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica presso le commissioni riunite Affari costituzionale e Trasporti della Camera.

“Rispetto ad eventuali interventi sul testo del decreto, noi riteniamo fondamentali due cose: accelerare il più possibile la redazione dei decreti attuativi e trovare meccanismi per rendere gli operatori una parte attiva di questo processo”, ha aggiunto, per poi precisare che l’Italia al momento ha un vantaggio sul 5G che “però è molto facile perdere”. In merito poi alle aree di potenziale criticità l’esponente di Fastweb ha chiarito: “Non c’è estensione delle tempistiche previste dal decreto legge per tutte le attività di monitoraggio delle istituzioni o di quelle previste dalla norma sulla Golden power. L’attuale tempistica è di circa un mese, ma se diventasse di un mese e mezzo, due mesi, diventerebbe un appesantimento della procedura. Alla luce degli investimenti enormi fatti per l’acquisto delle frequenze e degli apparati abbiamo – ha puntualizzato – l’esigenza di metter in esercizio queste reti”.

Infine Di Feliciantonio ha accennato alla possibilità che nei decreti attuativi le “notifiche già fatte sul 5G possano essere riviste”, un’eventualità che creerebbe “un’enorme incertezza” perché a fronte di prodotti e servizi già acquistati, la possibile richiesta rimuoverli o di fare interventi importanti “uccide qualunque volontà di investimento”.

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