“Il 5G? In questo contesto delicato e angosciante va visto come elemento portante della progettualità post-Covid. Il futuro sarà molto diverso dal passato: andrà inventato, non semplicemente guarito dalle malattie del presente”. Gérard Pogorel, professore emerito all’Institute Polytechnique de Paris, è convinto della crucialità della nuova tecnologia: “Il termine Recovery è ambiguo – ha affermato in collegamento con Telco per l’Italia -: con questi fondi non si tratterà di compensare le perdite registrate, ma di fare uno sforzo per aumentare la competitività delle economie europee e migliorare il funzionamento delle nostre società, creando benessere per i cittadini”.
Quel che è certo, parola di Pogorel, è che il 5G avrà un ruolo decisivo nel processo di rinascita. “Il post-Covid – ha spiegato – dovrà coincidere con un futuro più efficiente, in grado di portare rimedi ai difetti del passato. In questo quadro il 5G avrà un accento particolare sui settori verticali, tipo manifattura e sanità”. Ma anche qui, lo scenario non sarà ovunque omogeneo e dipenderà molto dalle scelte di gestione: “In un quadro in cui parte dello spettro radio è stata allocata all’industria escludendo gli operatori telco – ha spiegato -, la scelta di alcuni Paesi come Italia, Germania, Giappone o Svezia di creare ecosistemi dinamici e competitivi consentirà in queste zone di affiancare all’industria manifatturiera telco o aziende specializzate attraverso licenze locali. Questo permetterà di dar vita a sistemi push and pull capaci di spingere in modo massiccio la competitività futura, aiutando ad articolare meglio l’offerta degli operatori e la domanda dell’industria”.
Remote working e streaming al centro
Ma non solo. Il futuro del 5G si intersecherà inevitabilmente con il futuro del remote working, sempre più essenziale nella nuova normalità sociale, “mentre altri elementi di dinamismo – ha detto ancora Pogorel – deriveranno da un lato dall’interazione fra telco e industria e dall’altro dalla convergenza fra media e telecomunicazioni”.
Il settore industriale, in altre parole, avrà “sempre più necessità di interagire con gli operatori di telecomunicazioni in un’ottica di complementarietà e di sviluppo costante delle tecnologie, superando l’obsolescenza della distinzione fra reti fisse e reti wireless”. La convergenza fra media e telco in ambito 5G, invece, si giocherà “anche e soprattutto sulla partita dello streaming e dell’entertainment, uno scenario cui anche l’Italia dovrà prendere parte, senza scordare tuttavia l’importanza dell’education e della didattica a distanza”.