Scommessa 5G in Cina per Qualcomm. A Pechino Qualcomm Technologies, sussidiaria di Qualcomm Incorporated ha lanciato l’iniziativa “5G Pioneer” in collaborazione con i grandi produttori cinesi: si tratta dei big del mercato quali Lenovo, Oppo, Vivo, Xiaomi, Zte e Wingtech. L’iniziativa punta a supportare il comparto cinese degli smartphone in vista delle opportunità aperte a livello globale dal 5G e, in particolare, in vista del lancio commerciale di nuovi dispositivi conformi allo standard 5G new radio previsto per l’inizio del 2019. L’obiettivo delle aziende coinvolte è quello di accelerare la disponibilità commerciale dei device premium 5G attesi nel 2019.
Qualcomm ha firmato con queste aziende un memorandum d’intesa con cui i produttori asiatici si impegnano con una chiara dichiarazione d’intenti, a comprare componenti radio per un valore di almeno due miliardi di dollari nel corso dei prossimi tre anni.
L’accordo riguarda la fornitura di componenti Rf Front End, cioè di moduli di connettività, filtri, amplificatori di segnale, switch utilizzati nelle antenne, nei modem e in altre parti dei dispositivi mobili.
“Il 5G sarà in grado di offrire nuove significative opportunità al mondo mobile e siamo davvero entusiasti di lavorare con questi produttori al progetto ‘5G Pioneer’ – spiega Cristiano Amon, Presidente di Qualcomm Incorporated – Qualcomm Technologies ha una stretta relazione con il mondo mobile cinese e con l’ecosistema dei semiconduttori e siamo certi che continueremo a lavorare in concertazione per spingere l’innovazione con il passaggio dall’era 3/4G a quella 5G”.
Il lancio dell’iniziativa arriva all’indomani della multa da 997 milioni di euro da parte della Commissione europa per abuso di posizione dominante nel mercato dei chip. La Ue accusa Qualcomm di aver pagato miliardi di dollari alla Apple affinché non si servisse da altri produttori di chip. “Qualcomm ha illegalmente tenuto fuori i suoi rivali dal mercato per oltre cinque anni”, ha spiegato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, sottolineando come il comportamento abbia negato “ai consumatori e ad altre società scelta e innovazione”.
L’azienda ha fatto sapere che farà “immediatamente ricorso al Tribunale dell’Unione europea”. “Siamo certi che l’accordo (con Apple, ndr) non violasse le norme antitrust dell’Unione Europea né pregiudicasse il mercato né danneggiasse i consumatori europei – dice Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm – Crediamo che ci siano gli estremi per un riesame del caso e inizieremo subito l’iter dell’appello”.