“La pandemia ha provocato un’impennata del traffico dati sulle reti fisse e mobili e continueremo a marciare a un ritmo annuo del +40%. Se non si svilupperà il 5G, il 4G sarà saturo nei grandi centri urbani già nel 2022”: a lanciare l’allarme, dalle colonne del quotidiano Le Figaro, è Stephane Richard, ceo della telco francese Orange. “Affermare che il 5G serva prevalentemente per guardare video è riduttivo. La tecnologia trova applicazione in svariati contesti a cominciare dal Industria 4.0 e sanità poiché è basilare per lo sviluppo della telemedicina”, ha detto il ceo.
In occasione dell’intervista Richard fa il punto anche sulla questione dei presunti rischi per la salute che sull’onda delle fake news sono balzati agli onori della cronaca sortendo una serie di misure anti-installazione da parte dei sindaci. In primis, dice Richard, “non è competenza dei sindaci vietare il 5G. Il Consiglio di Stato ha già deciso su questo tema: una collettività locale non ha competenze per opporsi alla telefonia mobile. In compenso è necessario che si crei una discussione nelle città che ne faranno richiesta”.
E riguardo ai presunti rischi per la salute, Richard ricorda che “da 25 anni nel mondo sono stati realizzati più di 20 mila studi riguardanti l’impatto delle onde sulla salute e nessuno ha mai messo in evidenza pericoli sanitari”. Le frequenze utilizzate dal 5G sono le stesse in uso ai precedenti standard. E riguardo specificamente alla banda 26 Ghz su cui sono concentrati i maggiori timori e che in Francia sarà disponibile dal 2023 Richard evidenzia che “sono bande che sollevano timori ma numerose autorità a livello mondiale hanno già escluso pericoli. Faremo ulteriori indagini attraverso test e misurazioni”