DIGITIM

Virtualizzazione della rete, partnership Tim-Ericsson

Avviata a Torino la “digitalizzazione” della rete di accesso radio mobile con la messa in campo della prima piattaforma Vran Lte Advanced. Ferigo (Tim): “Sfida chiave nella graduale evoluzione verso il 5G”. Jejdling (Ericsson): “Prima tappa del dispiegamento nazionale”

Pubblicato il 27 Feb 2018

reti-virtuali-vran

Virtualizzazione della rete, firmata l’alleanza Tim-Ericsson. Le due aziende hanno avviato a Torino la “digitalizzazione” della rete di accesso radio mobile con la messa in campo della prima piattaforma virtual Radio Access Network (vRAN) Lte Advanced.  Si tratta di una “sfida chiave nella graduale evoluzione verso il 5G”, commenta Giovanni Ferigo, Direttore Technology di Tim. Una sfida che rappresenta il primo step di “un dispiegamento nazionale”, dice Fredrik Jejdling, Executive Vp,Head of Business Area Networks di Ericsson.

Grazie alla con Ericsson, Tim rafforza il percorso di trasformazione digitale DigiTim che ha tra gli obiettivi quello di offrire una customer experience di eccellenza e di ottimizzare l’efficienza operativa attraverso la virtualizzazione e l’automazione dei sistemi di rete. E’ una di rilievo nella collaborazione tra le due aziende, volta ad accelerare l’evoluzione della rete 5G.

Grazie alla tecnologia vRAN, la rete di accesso diventa una piattaforma cloud flessibile che permette di gestire servizi innovativi ed abilitare l’automazione e l’ottimizzazione dei processi e dei costi associati.

Tim ed Ericsson collaborano per l’evoluzione di sistemi intelligenti (cosiddette Self Organizing Network) che hanno già consentito di incrementare il livello di automazione dei processi con benefici significativi in termini di qualità percepita dai clienti, in particolare per il servizio Volte.

Secondo Ferigo “la virtualizzazione e l’automazione della rete di accesso, per la quale Tim è pioniere, inizia dalla rete 4.5G. La digitalizzazione richiede flessibilità ed efficienza operativa, per estendere i modelli di servizio e gestirne le performance, in  modo da assicurare la sostenibilità degli investimenti. La trasformazione dell’accesso radio deve anche garantire sicurezza nativa e apertura, modularità e programmabilità che abilitano un’automazione efficace”.

“La partnership sulla vRran – dice Jejdling – dimostra nei fatti che l’evoluzione verso il 5G è già iniziata, attraverso la virtualizzazione, l’automazione e la digitalizzazione della rete di accesso radio, come prova il dispiegamento avvenuto con successo a Torino”.

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