Vodafone Italia anticipa le mosse del Governo e quella dell’Agcom annunciando, per bocca dell’amministratore delegato Aldo Bisio, il ritorno alla fatturazione a 30 giorni. In un’intervista al Corriere della Sera, l’Ad di Vodafone Italia fa sapere che la società intende tornare al vecchio regime di fatturazione, dopo le polemiche degli ultimi mesi in relazione alla fatturazione a 28 giorni che hanno determinato una levata di scudi da parte di consumtori ed istitizione. Nelle scorse settimane il ministro dello Sviluppo ecomico, Carlo Calenda, aveva definito la scelta degli operatori di fatturare a 28 giorni “intollerabile”.
“Nell’aprile del 2016 abbiamo ridotto il ciclo di fatturazione e nei fatti aumentato i prezzi. Era un’operazione legittima in un sistema di mercato liberalizzato, dove i prezzi sono tra i più competitivi d’Europa. Alla luce dell’attenzione posta dal governo e dalle Autorità, ci siamo resi conto che abbiamo sottovalutato un elemento importante che ci lega ai clienti, la trasparenza. Abbiamo dunque deciso che ritorneremo al ciclo di fatturazione precedente. Sono investimenti ingenti, abbiamo avviato i lavori, e lo faremo rapidamente”, ha detto Bisio.
Agcom (relatore il commissario Francesco Posteraro) ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto della cadenza mensile delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche. “La fatturazione a 28 giorni determina, nella sostanza, un aumento dei prezzi dell’8,6 per cento su base annua”, ha commentato, il 14 settembre scorso, il commissario Posteraro, che poi ha aggiunto: “Gli operatori hanno ovviamente la facoltà di aumentare i prezzi. Devono farlo, però, in maniera chiara e trasparente, per consentire agli utenti di averne piena consapevolezza. Agcom dubita che questo sia avvenuto”.
La replica di Asstel è giunta il giorno dopo l’annuncio dell’avvio del procedimento sanzionatorio: “E’ in gioco la libertà d’impresa, la delibera Agcom è priva di fondamento”. Ll’associazione ha presentato ricorso al Tar del Lazio che si esprimerà a febbraio.
Intanto Vodafone spinge l’acceleratore sul 5G effettuando a Milano la prima connessione dati in 5G in Italia, nell’ambito della sperimentazione promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico. Vodafone, che si è aggiudicata la sperimentazione 5G per la città metropolitana di Milano, ha utilizzato la banda di frequenze 3.7-3.8 GHz, messe a disposizione dal Mise.
La connessione dati 5G è stata realizzata attraverso un’antenna localizzata presso il Vodafone Village di Milano, che rappresenta la prima installazione del piano di copertura previsto.
Questo importante passo concreto della sperimentazione 5G a Milano, è stato realizzato da Vodafone grazie a Huawei, che ha messo a disposizione l’apparato radio basato su tecnologia “Massive MIMO”.
Si tratta di un vero e proprio test live, per cui sono stati utilizzati prototipi di apparati di rete 5G, conformi allo stato corrente dello standard 3GPP, tra cui la tecnologia “Massive MIMO” che consente di incrementare sia la capacità che la copertura.
Durante il test è stato possibile apprezzare le performance della rete 5G raggiungendo velocità di download superiori a 2,7 Gigabit al Secondo, con latenza di poco superiore al millisecondo.