reti evolute

6G: così l’approccio multi-antenna e l’AI migliorano la qualità del segnale



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In un mercato alle prese con le sfide del nuovo standard, Samsung e Kt, il principale operatore della Corea del Sud, firmano un memorandum d’intesa per la ricerca e lo sviluppo congiunto di tecnologie di comunicazione di prossima generazione

Pubblicato il 1 apr 2025



5g, 6g, reti mobili

Accelera la corsa al 6G. Samsung Electronics e Kt Corporation, la principale società di telecomunicazioni della Corea del Sud, hanno firmato un memorandum d’intesa per la ricerca e lo sviluppo congiunto di tecnologie di comunicazione di prossima generazione volte nello specifico a migliorare la qualità del segnale 6G.

Nell’ambito di questa collaborazione le due aziende faranno progredire le tecnologie multi-antenna per espandere la copertura nelle potenziali bande di frequenza 6G ed esploreranno l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle comunicazioni wireless per migliorare la stabilità e le prestazioni della rete.

Coerentemente con le discussioni in corso a livello mondiale sui futuri standard di comunicazione, Samsung e Kt hanno avviato una ricerca sull’eXtreme multiple-input multiple-output (X-Mimo), una tecnologia di antenna ad altissima densità progettata per migliorare la copertura 6G e aumentare la velocità di trasmissione dei dati.

La sfida della perdita di segnale

La Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni 2023 (Wrc-23), ospitata dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (Itu), ha identificato la banda 7 GHz (7,125-8,4 GHz) come frequenza candidata per il 6G. L’industria mondiale delle comunicazioni mobili considera questa banda come un’opzione chiave grazie alle sue caratteristiche di frequenza favorevoli e alla disponibilità di spettro. Tuttavia, poiché la banda a 7 GHz opera a una frequenza più alta rispetto alla banda C a 3,5 GHz utilizzata nel 5G, subisce una maggiore perdita di segnale. Mitigare questa perdita è fondamentale per ottenere una copertura di comunicazione paragonabile a quella del 5G.

Per affrontare questa sfida, le aziende studieranno la tecnologia beamforming, che trasmette segnali mirati in direzioni specifiche, e la tecnologia di trasmissione multispaziale, che utilizza più fasci per fornire dati a più utenti contemporaneamente. Nei sistemi X-Mimo che operano nella banda dei 7 GHz, verrà utilizzato un numero maggiore di antenne rispetto al 5G, il che richiede architetture di sistema in grado di gestire in modo efficiente antenne ad altissima densità.

L’impegno congiunto nel segno dell’AI

Entrambe le aziende intendono esplorare la convergenza tra telecomunicazioni e AI per offrire un’esperienza utente migliore, in particolare nelle aree di copertura periferiche. Ad esempio, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per prevedere e rispondere in modo proattivo a potenziali interruzioni delle comunicazioni, come le interruzioni dello streaming video.

“Siamo impegnati nello sviluppo di tecnologie 6G innovative che migliorino sia l’efficienza operativa della banda 7GHz sia l’esperienza complessiva dell’utente”, commenta Angelo Jeongho Park, executive vice president e head of Advanced Communications Research Center di Samsung. “La nostra collaborazione con Kt servirà come base fondamentale per far progredire le comunicazioni di prossima generazione attraverso investimenti ragionevoli e convenienti”.

Jong-Sik Lee, executive vice president e head of Future Network Laboratory della telco, aggiunge: “Grazie a questa ricerca congiunta con Samsung Electronics, ci aspettiamo di garantire tecnologie di rete di prossima generazione che differenzino la qualità dell’esperienza dell’utente. Rafforzeremo ulteriormente i nostri sforzi nello sviluppo di tecnologie di base 6G per guidare le future innovazioni della comunicazione mobile”.

La corsa al 6G coinvolge tutto il comparto

Ma in pista ci sono molti altri player che continuano ad accelerare per raggiungere il traguardo del 6G. Recentemente, un’importante dimostrazione tecnologica condotta da Ntt, Ntt Docomo e Nec ha evidenziato progressi significativi nell’uso del Mimo distribuito in ambienti ad alta velocità, come automobili e treni, per garantire una connessione stabile e ad alta capacità in uno scenario 6G.

I test hanno verificato l’efficacia di una tecnologia che consente di individuare rapidamente la migliore combinazione di antenne e fasci di segnale, riducendo i tempi di rilevamento anche in presenza di numerose antenne distribuite. Questo approccio permette un tracciamento continuo dei terminali mobili, garantendo connessioni senza interruzioni anche a velocità elevate.

Un altro aspetto chiave della sperimentazione ha riguardato la riduzione della perdita di qualità del segnale durante il passaggio da un’antenna all’altra. Grazie a un sistema di compensazione della frequenza e della temporizzazione, i test hanno dimostrato che è possibile mitigare gli effetti negativi tipici dei cambi di antenna, assicurando un flusso di dati stabile anche quando i dispositivi si muovono rapidamente.

Non bisogna poi dimenticare che l’O-Ran Alliance collabora attivamente con il consorzio 3Gpp per coordinare gli investimenti verso una visione unificata per le reti di sesta generazione, basandosi sull’evoluzione dell’architettura. Una partnership che mira a garantire una perfetta integrazione delle soluzioni Ran aperte e intelligenti di O-Ran Alliance con il più ampio ecosistema 6G, assicurando che le specifiche e gli standard siano coerenti e complementari.

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