Evoluzione delle reti, nuovi livelli di accuratezza nei servizi mobili e potenziamento delle comunicazioni tra persone e uomo-macchina sono ile quattro principali classi di casi d’uso del 6G che emergeranno nei prossimi dieci anni secondo la Next generation mobile networks alliance (Ngmn). Il risultato dello studio condotto unendo i vari partner dell’alleanza è pubblicato nel white paper “6G Use cases and analysis” di Ngmn.
L’alliance ha identificato un totale di 50 casi d’uso, classificati in 4 classi e mappati in 14 casi d’uso generici.
L’identificazione dei casi d’uso 6G è fondamentale per prevedere le principali tendenze negli scenari di utilizzo futuri e aiuterà a orientare le esigenze e i requisiti per le reti di prossima generazione che faranno seguito al 5G, afferma l’Ngmn. Queste previsioni contribuiranno alla visione Itu-R Imt per il 2030 e oltre, specificando i futuri requisiti di connettività seguiti dal lavoro delle organizzazioni di sviluppo degli standard.
Il potenziamento delle interazioni. Anche con i robot
Una prima macro-classe di casi d’uso è quella che va sotto la voce “Enhanced Human Communication“. Include gli utilizzi che hanno il potenziale di arricchire le comunicazioni umane, come l’esperienza immersiva, la telepresenza e l’interazione multimodale.
La seconda macro-classe è la “Enhanced Machine Communication“, ovvero casi d’uso che riflettono la crescita della robotica collaborativa e delle macchine autonome, la necessità di rilevare l’ambiente circostante e la necessità che i robot comunichino tra loro e con gli esseri umani.
Saranno abilitati più servizi, grazie a casi d’uso che richiedono funzionalità aggiuntive come i dati di localizzazione, mappatura o di rilevamento del corpo ad alta precisione.
Infine, ci sarà un’ulteriore evoluzione della rete che coinvolgerà le tecnologie core. Sono inclusi i casi d’uso dell‘intelligenza artificiale come servizio (Ai as a service), l’efficienza energetica e la fornitura di copertura ubiqua.
6G, priorità alla sostenibilità ambientale
Le esigenze della società, le differenziate richieste del mercato e le necessità operative sono i fattori chiave che spingono a dare la priorità ad alcuni casi d’uso per guidare la progettazione del sistema 6G, evidenzia l’Ngmn.
Un importante imperativo nei driver 6G è la sostenibilità ambientale, sia in termini di eco-design delle reti 6G sia per l’impatto che questo nuovo standard mobile potrà avere nell’abilitare ulteriori riduzioni dell’impronta di carbonio ambientale delle industrie e delle attività umane. Anche aspetti come sicurezza, trust e privacy sono fondamentali per considerare le tecnologie future.
L’Ngmn è impegnata nel suo nuovo “Work programme” presentato un anno fache include le prossime grandi sfide per le telco: disaggregazione delle reti, sostenibilità e 6G. Servirà agli operatori di rete e all’intero ecosistema mobile ad affrontare le evoluzioni del futuro del settore Tlc.