La Regione Lombardia ha convocato per oggi la prima riunione degli Stati generali generali dell’Ict, occasione per fare il punto su un settore che ha bisogno di un rilancio deciso e della collaborazione di tutti gli attori coinvolti. I dati diffusi dalla Fim Cisl regionale parlano di 2.500 posti di lavoro a rischio come conseguenza di ristrutturazioni e crisi aziendali.
Avremo l’incontro oggi pomeriggio con la Regione, a cui consegneremo un nostro documento con la disamina della situazione dei principali gruppi. Il numero degli esuberi viene fuori dalla situazione in aziende come Italtel, Alcatel-Lucent, Nokia Solutions, Agile, Jabil, Sem, Bames, Linkra. Tra crisi e ristrutturazioni costanti, i posti di lavoro sono continua diminuzione, mentre interi settori, come i centri di ricerca, oramai da qualche anno vengono delocalizzati e spostati all’estero – afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia – Ci aspettiamo che la Regione possa dedicare attenzione al settore, mettendo attorno allo stesso tavolo non solo sindacati e imprese, ma anche, ad esempio, Unioncamere, o le università.
Che cosa si aspetta dalla riunione di oggi?
Saranno presenti sindacati, associazioni di impresa, alcune aziende, per le quali noi porteremo anche i delegati, e dovrebbero esserci anche le amministrazioni provinciali e comunali di Milano e della Brianza. La Regione li ha chiamati Stati generali, noi vogliamo che siano il primo momento di una sede di confronto permanente.
Quali sono gli obiettivi del tavolo che parte oggi?
Il primo obiettivo è la conoscenza del settore. Noi ne abbiamo una empirica, nata dal confronto con alcune realtà e alcune aziende, ma il settore è molto più ampio, e comprende anche tante piccole imprese. In secondo luogo sarà importante raccogliere e analizzare le criticità. Dobbiamo chiederci perché Siemens da un po’ di anni a questa parta sta riducendo progressivamente il suo centro di ricerca, Perché Italtel fa fatica, perché Alcatel annuncia 4/500 esuberi ogni anno? In questo quadro sarà fondamentale raccogliere la domanda e le istanze delle imprese, in un’ottica di rilancio del settore. Noi pensiamo che la Regione possa interloquire a livello più alto con queste imprese, e cercare di offrire indirizzi e proposte. Oggi in discussione in Regione ci sono il progetto di legge sulla competitività, ma c’è anche l’agenda digitale, il progetto europeo Orizzonte 2020, tutti utili per concentrare risorse nel sostegno agli investimenti alla ricerca.
Al di là del piano nazionale, quindi, puntate molto sul ruolo della Regione
La Regione ha un proprio spazio, con linee di finanziamento ad hoc. Ad esempio il Mise ha istituito un bando su due distretti in Brianza per 1,5 milioni di euro, mentre Europa 2020 prevede lo stanziamento di risorse importanti. In una logica di programmazione, che sul piano europeo c’è e su quello nazionale fa fatica e ritarda, la Regione potrebbe utilizzare le risorse proprie e dare una mano a investire quelle nazionali e europee. E’ uno dei principi della sussidiarietà: facciamo quello che possiamo fare noi, che è tanto, perché la Lombardia è uno dei grandi poli tecnologici nazionali. La Lombardia può e deve fare la sua parte, anche nel proporre idee che potranno aiutare il Governo nazionale.