A2A abbandona Metroweb, la società che ha cablato Milano con la
fibra ottica. L'utility ha raggiunto un accordo di massima per
la vendita del 23,53% del capitale in suo possesso al fondo di
private equity Stirling Square Capital Partners, a cui la stessa
A2A, tre anni fa, aveva ceduto il 76,47% di Metroweb.
L'operazione rientra nel piano di dismissioni dell'utility
per ridurre il debito: il pacchetto di Metroweb, a fine 2008, era
iscritto a bilancio per 9 milioni (valutato a patrimonio netto). In
portafoglio ad A2A resta un prestito obbligazionario convertibile
Metroweb da 26 milioni.
Nell'ottobre 2006, la vendita di Metroweb al fondo Stirling
aveva scatenato diverse polemiche in ambito politico comunale.
Oltre che per il valore strategico della società, anche e
soprattutto per il prezzo pagato dall'acquirente. Metroweb era
stata valutata 232 milioni (di cui 200 di debito) dopo che negli
anni precedenti, quando era sotto il cappello di Aem, aveva cablato
l'intera città di Milano.
I più critici avevano anche rilevato che, nel 2003, la stessa Aem
aveva pagato a Fastweb 34 milioni per il 33% della società. Tre
anni dopo, invece, Stirling ne aveva sborsati 32, meno gli 8
reinvestiti da A2A per il 23,53% della stessa Metroweb. Una cifra
apparsa modesta all'opposizione di Palazzo Marino, anche e
soprattutto alla luce dell'accordo – siglato qualche mese dopo
– con cui Metroweb affittava un pezzo di rete a Telecom per 15 anni
dietro il pagamento di 50 milioni.
Metroweb, che ha chiuso il 2008 con utili per 3,6 milioni e ricavi
per 44 milioni, e' controllata al 76,47% da Sccp fibre, holding
lussemburghese partecipata – secondo i documenti più recenti – dal
fondo Stirling al 74%, dai manager del fondo Alberto Trondoli e
Moreno Grassi (entrambi ex Fastweb) e da tre società offshore.