La ripresa economica funzionerà da volano per le connessioni via cellulare M2M che raggiungeranno quota 450 milioni nel 2018, con una crescita media annua del 26%. Lo prevede Abi Research, società di analisi secondo cui tuttavia la forte concorrenza fra operatori ha provocato un crollo dell’Arpu (Average revenue per user) derivanti dal M2M.
Secondo Dan Shey, director di Abi research, “il mercato delle connessioni M2M va da molto competitivo a iper competitivo a seconda dei paesi”, ha detto Shey, secondo cui a peggiorare il quadro c’è un fattore particolare, vale a dire il ritardo della migrazione a servizi M2M 3G e 4G, che garantiscono maggiori margini di guadagno. Nel 2012 il 70% del giro d’affari del M2M dipendeva ancora da servizi 2G.
I nuovi servizi M2M hanno bisogno di connessioni migliori, 3G o 4G, anche se a frenare la loro diffusione c’è il prezzo dei moduli 3G e 4G che costano rispettivamente il doppio e sei volte in più rispetto ai vecchi moduli 2G. “E’ vero che le connessioni sono importanti, ma il giro d’affari del M2m deriva in primo luogo dai servizi a valore aggiunto”, ha aggiunto Shei.
Secondo la società di ricerca Machina Research, il mercato globale del M2M sarà pari a 1,2 trilioni di dollari nel 2022, di cui 360 miliardi deriveranno dai servizi.