Sarà direttamente il ministero dell’Interno a fissare le regole
sul Wi-Fi pubblico. Lo scrive il Sole 24 Ore, aggiungendo che
“con un emendamento alla liberalizzazione dell’accesso a
internet senza fili disposta dal decreto milleproroghe, l’ipotesi
in cui sarà necessario tracciare i dati e identificare gli utenti
di postazioni pubbliche non vigilate (piazze, strade o parchi),
oppure punti di accesso pubblici (bar o biblioteche), saranno
indicate con un decreto del Viminale”.
La modifica, proposta dal relatore in Commissione affari
costituzionali del Senato, Luciano Malan (Pdl), concede al
ministero 30 giorni di tempo per emanare il decreto, una volta
sentito il garante della privacy.
In un’intervista a Finanza e Mercati, l’avvocato Carlo Piana,
esperto in diritto informatico, auspica che il decreto
Milleproroghe con l’abolizione dei limiti del decreto Pisanu
diventi legge: “Non servono altre norme ma soltanto un
aggiornamento di quelle esistenti – dice – Evitare il bieco fai
da te, chi offre connessioni wireless deve saper difendere i propri
dati personali”.