IL MERGER

Accordo fatto fra Telefonica e Liberty Global: jv paritetica, via alla maxi telco

Matrimonio per le controllate britanniche O2 e Virgin Media. La newco conta 46 milioni di abbonati a servizi mobili, video e banda larga. Previsti investimenti per 10 miliardi di sterline in 5 anni per l’innovazione digitale. Possibile Ipo a tre anni dal closing

Pubblicato il 07 Mag 2020

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Matrimonio fatto per O2 e Virgin Media: le controllate britanniche di Telefonica e Liberty Global hanno siglato l’accordo di fusione che unisce il maggiore operatore mobile britannico O2 Uk con l’operatore del cavo Virgin Media e il suo Mvno Virgin Mobile.

L’accordo tra Liberty Global e Telefonica prevede la fusione delle operazioni in Uk con una joint venture paritetica (50-50). O2 viene valutata 12,7 miliardi di sterline e Virgin Media 18,7 miliardi. Inoltre, Virgin Media contribuirà alla  nuova società con debito netto di 11,3 miliardi di sterline. Il merger genererà contante per i due azionisti pari a 5,7 miliardi di sterline per Telefonica e di miliardi per Liberty Global, dopo un pagamento in contanti di equalizzazione a Telefonica di 2,5 miliardi.

Con questa transazione nasce il più grande player della telefonia fissa e mobile del Regno Unito. La fusione di O2 e Virgin Media dà vita infatti a un fornitore integrato di comunicazioni attivo su scala nazionale con oltre 46 milioni di abbonati ai servizi mobili, video e banda larga e ricavi per 11 miliardi di sterline.

Le due partner puntano su una piena convergenza fisso-mobile. L’obiettivo è far crescere i risultati con il cross-selling di servizi l’una ai clienti dell’altra. Ulteriore crescita è attesa dall‘espansione sul mercato B2B.

Le attività di Virgin Media in Irlanda sono escluse dalla transazione.

Accelerazione sul 5G, investimenti per 10 miliardi

La fusione crea un forte competitor sui mercati fisso e mobile del Regno Unito, hanno dichiarato le due aziende in una nota, che sosterrà l’espansione della rete giga-ready di Virgin Media e l’istallazione della rete mobile 5G di O2 a beneficio di consumatori, aziende e pubbliche amministrazioni.

La piattoforma totalmente convergente metterà i clienti al primo posto, si legge ancora nella nota, e avrà le dimensioni di scala per innovare su un mercato digitale in continuo cambiamento, investendo 10 miliardi di sterline in Uk nei prossimi cinque anni.

Le sinergie

O2 e Virgin si aspettano sinergie complessive per 6,2 miliardi di sterline dopo aver tolto i costi di integrazione che sono stimati a 700 milioni di sterline.

L’obiettivo per i benefici su costi, capex e ricavi è di 540 milioni di sterline su base annuale entro cinque anni dal closing. In particolare, le sinergie annuali sui ricavi dovrebbero ammontare a 110 milioni di sterline. I benefici su costi e capex sono attesi dai risparmi sugli accordi di rete wholesale, dalla migrazione di Virgin Mobile alla rete di O2, dal consolidamento dei sistemi It, degli uffici e dei punti vendita e dalla riduzione delle spese amministrative e di marketing.

Nel cda della joint venture siederanno otto consiglieri, quattro da ciascun azionista, inclusi i ceo di Liberty Global,Mike Fries, e di Telefonica, Jose Maria Alvarez-Pallete, che si alterneranno ogni due anni nella posizione di presidente del board.

Possibile Ipo fra tre anni

Ciascun azionista avrà la possibilità di dare il via a un’offerta pubblica iniziale (Ipo) per la nuova società dopo tre anni dalla fusione; qualunque altra vendita di titoli è limitata per i primi cinque anni dal closing.

La joint venture si pone come obiettivo leverage di 4.0-5.0x e i proventi di ogni futura generazione di flusso di cassa libero e finanziamento saranno distribiti egualmente tra Telefonica e Liberty Global.

La chiusura della transazione è previsto intorno alla metà del 2021, dopo l’approvazione degli enti regolatori competenti. Telefonica e Liberty Global stanno già preparando le necessarie informative da inviare ai regolatori e hanno confermato che O2 e Virgin Media parteciperanno in modo indipendente alle prossime gare sullo spettro mobile nel Regno Unito.

Non è richiesta approvazione degli azionisti per il merger, ma la chiusura dell’operazione dipende dal piano di ricapitalizzazione da 6 miliardi di sterline. Un pool di banche ha già sottoscritto un finanziamento di 4 miliardi per O2 come parte del deal.

Strategie e scenari

Secondo Goldman Sachs, che valuta la nuova telco 30 miliardi di sterline, i ricavi dei servizi in Uk di Virgin e O2 sarebbero ben superiori a quelli dell’attuale numero uno di mercato BT. Le due aziende, a fusione conclusa, avrebbero una quota congiunta del 34% delle entrate da servizi di telecomunicazione in Uk e sarebbero il solo vero rivale per BT capace di offrire ai clienti servizi sia fissi che mobili.

Per Telefonica il merger in Uk è funzionale al cambio di strategia annunciato a novembre e che intende focalizzarsi su quattro mercati core: Spagna, Brasile, Regno Unito e Germania. Per il resto delle attività in America Latina la telco spagnola è aperta a considerare ogni possibile opzione. Telefonica ha anche annunciato la creazione di nuove filiali in ambito hitech e infrastruttura e ora cerca modi per accelerare la crescita in queste due divisioni e sui quattro mercati principali, anche tramite alleanze e operazioni di M&A.

Liberty Global ha invece a disposizione i proventi derivati dalla cessione degli asset centro-europei a Vodafone (un’operazione da 18,4 miliardi di dollari. A novembre il cfo di Liberty, Charlie Bracken, ha dichiarato che la società sta valutando l’opportunità di quotare alcune unit locali per creare maggior valore.

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