USI & CONSUMI

Aci e Aite “scovano” lo smartphonatic

Uno studio congiunto rileva una maggiore propensione al mobile payment e banking da parte degli utenti smartphone. Boom in Cina e India. Ron Shevlin: “Istituzioni finanziarie e retailer chiamati ad adattarsi”

Pubblicato il 16 Lug 2012

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I possessori di smartphone cambiano le proprie abitudini di acquisto, finanziarie e di pagamento. A dirlo uno studio condotto in 14 paesi da Aci Worldwide e Aite Group, sul mobile banking e payment. Analizzando le nuove modalità di interazione il report ha coniato un nuovo termine “Smartphonatic”.

Il report ha identificato una netta differenza tra l’uso del mobile presso gli Smartphonatic e il resto dei consumatori: mentre l’80% degli Smartphonatic utilizza il proprio smartphone per il mobile banking, solo un terzo dei consumatori non-Smartphonatic lo adotta. Inoltre, il 70% degli Smartphonatic usa lo smartphone per il mobile payment, contro meno di un quarto dei non-Smartphonatic che lo utilizza per lo stesso servizio.

Secondo il report, il comportamento degli Smartphonatic sta influenzando le richieste e le esigenze dei consumatori in merito alle soluzioni di mobile payment e banking, fattore che dovrà essere preso in considerazione dalle istituzioni finanziarie e dai retailer nei prossimi 5 anni se vorranno rimanere competitivi.

“Lo Smartphonatic utilizza con entusiasmo il proprio smartphone quando compra prodotti o servizi, o quando interagisce con la propria banca – spiega Ron Shevlin, senior analyst di Aite Group – Questa tipologia di consumatore è presente in tutto il mondo, con una maggiore concentrazione in alcuni paesi. E’ comunque chiaro che è una forza emergente. Gli Smartphonatic stanno influenzando l’adozione del mobile banking e payment, diventando un significativo fattore di cambiamento. Le istituzioni finanziarie e i retailer dovranno adattarsi o rischiano di perdere un’occasione”.

Gli Smartphonatic variano per paese ed età e sono più comuni in India e in Cina piuttosto che in Usa ed Europa. A livello globale circa il 25% dei consumatori può essere classificato Smartphonatic mentre gli Smartphonatic identificati per ogni paese rappresentano il livello di maturità di quel paese in merito al mobile. L’India mostra la più alta percentuale di Smartphonatic, con il 60%, seguita dal Sud Africa con il 42%. La percentuale più bassa si è rilevata in Germania con il 10%, in Francia 8% e in Canada 7%. L’Italia raggiunge il 27% e gli Stati Uniti il 20%.

Per quanto riguarda l’adozione del mobile banking, anche in questo caso l’India ottiene la percentuale più alta con il 76%, seguita dalla Cina con il 70%. La Germania con il 24% e il Canada con il 18% mostrano invece la percentuale più bassa. L’Italia si posiziona con il 42%.

Sui servizi di m-payment le risposte variano dai due-terzi degli intervistati in Cina e in India, al 28% dell’Italia, fino al solo 15% del Canada e al 13% della Francia;

A livello globale gli Smartphonatic sono giovani. Il 36% della Generazione Y (tra i 20 e 31 anni di età) sono Smartphonatic e circa un terzo delle Generazione X (tra i 32 e i 46). La percentuale cala significativamente tra i Baby Boomer (età 47-65) con il 18%, per arrivare al solo 6% tra i Senior (+66). In Italia le percentuali cambiano con il 16% tra la Generazione Y, il 40% della Generazione X, il 26% dei Baby Boomer e il 18% tra i Senior.

Lo studio ha comunque concluso che che gli emergenti Smartphonatic non porteranno alla dismissione dei tradizionali sistemi di banking e payment. Infatti, secondo il sondaggio anche se il mobile è il mezzo preferito da alcuni gruppi di consumatori, per servizi di payment e banking, non è comunque il solo metodo utilizzato. Gli Smartphonatic sono più disposti a sperimentare nuovi approcci di mobile payment e banking rispetto al consumatore tradizionale. Va evidenziato anche che il fatto di possedere uno smartphone non significa essere uno Smartphonatic.

“I consumatori si aspettano di poter effettuare le transazioni ovunque si trovino e in qualunque momento, e questo rende il mobile l’area a cui le istituzioni finanziarie, i processor e i retailer dovrebbero mostrare una particolare attenzione – sottolinea Ralph Dangelmaier, president, global markets and services di Aci Worldwide – Queste organizzazioni devono pensare al mobile come una parte fondamentale della propria strategia di canale, al pari di Atm, Pos e on-line banking. Le aziende che stanno riscuotendo maggiore successo sono quelle che stanno ottimizzando i propri sistemi di banking e payment, per implementare soluzioni mobile innovative. In questo modo, possono anche abbattere i costi e il time to market”.

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