A sorpresa, i Paesi che stanno negoziando l’Accordo
anti-pirateria e contraffazione (Acta) – rimasto finora
supersegreto – hanno deciso di renderne nota una prima bozza,
convinti che “pubblicare la versione preliminare aiuterà a
raggiungere l’accordo definitivo”. I Paesi che partecipano alle
trattative sono l’Ue, gli Usa, il Giappone, Singapore, Corea,
Messico, Marocco, Svizzera, Australia, Canada e Nuova Zelanda.
Si tratta di un documento molto breve che chiarisce solo alcuni dei
punti che erano stati anticipati nei mesi scorsi sulla base di
semplici rumors. “L’Acta non interferirà con il rispetto dei
diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini dei Paesi
aderenti e sarà in linea con il Wto Agreement on trade related
aspects of intellectual property rights (Trips Agreement) e
rispetterà la Declaration on Trips and public health”, si legge.
“Non c’è nessuna proposta che obblighi i partecipanti
all’Acta a richiedere alle autorità di frontiera di perquisire
il bagaglio o gli apparecchi elettronici personali dei viaggiatori
alla ricerca di materiale che violi il diritto d’autore”.
Ancora: “Pur se i partecipanti ai negoziati riconoscono
l’importanza di una risposta efficace al problema della pirateria
online, confermiamo che nessuno dei Paesi propone di esigere dai
governi l’obbligo di una risposta graduale secondo il meccanismo
cosiddetto dei tre colpi alla violazione del copyright su
Internet”.
Il prossimo incontro si terrà in Svizzera a giugno: l’obiettivo
è definire gli accordi dell’Acta entro la fine dell’anno.