“Il trasporto ottico è da sempre caratterizzato da grande capacità su lunghe distanze. Sicuramente la capacità è ancora il principale motivo di evoluzione come dimostrano introduzione della Banda L nei sistemi Wdm e/o i canali a 800Gb/s e si iniziano a vedere anche le prime soluzioni a1.6Tb/s. Ma ultimamente si sono aggiunti due aspetti molto importanti: la flessibilità e la sostenibilità che sono strettamente legate tra di loro”: Massimo Colombo, Director Business Development di Adtran illustra l’evoluzione dello scenario delle reti ottiche ed evidenzia che “i nuovi plug Coerenti ZR sono l’innovazione tecnologica che risponde a queste nuove esigenze con soluzioni compatte, cost effective e con consumi contenuti rispetto alle ottiche embedded, ossia (i classici transponder/muxponder”.
E un ulteriore vantaggio – spiega il manager- è rappresentato dalla prerogativa di essere conformi a MultiSource Agreement che li rende teoricamente equipaggiabili su ogni tipo di apparato non solo di Layer 0/1 (trasporto) ma anche di Layer 2 (switch) e Layer 3 (router) aprendo le porte a una reale convergenza dei Layer di rete con architetture IP over Wdm (IPoWdm). “I plug coerenti ZR sono già adesso una quota considerevole del mercato che crescerà nei prossimi anni in convivenza con le ottiche embedded”.
Che cos’è l’ IPoWdm
Nel settore sono diverse le interpretazioni di IPoWdm ma quella più efficace riguarda la possibilità di “mix and match” delle componenti di una rete. “Non ci si riferisce più alla sola rete ottica ma a un modello che in modo disaggregato e aperto senza restrizioni di vendor consente di costruire la soluzione migliore rispetto alle specifiche esigenze del cliente”, spiega Colombo secondo cui limitarsi a definire IPoWdm come l’uso di plug Coerenti ZR sul Layer 2/3 non soddisferebbe appieno le esigenze di capacità distanza, flessibilità e sostenibilità. “Soluzioni chiuse e consolidate possono essere molto attrattive sul breve periodo poiché’ soddisfano in modo perfetto le esigenze del momento ma non sono flessibili per adattarsi alle evoluzioni”, puntualizza il manager. Ad esempio i tempi variano in base alla disponibilità delle ottiche sul mercato e a seconda del vendor e dell’implementazione (plug o embedded). “In una soluzione aperta e disaggregata questo si traduce in un vantaggio competitivo anche di due o più anni”, evidenzia Colombo.
Il modello vincente
La rete del futuro è dunque una rete altamente flessibile basata su un’architettura aperta e disaggregata che utilizza prodotti disponibili sul mercato ma scelti e collegati sulle esigenze specifiche, “un vestito di sartoria che parte da tessuti e accessori reperibili sul mercato ma cuciti sul cliente”, spiega Colombo. “Questa soluzione di rete ha il grosso vantaggio che si può applicare non solo a nuove installazioni greenfield ma anche per l’evoluzione di reti già in servizio brownfield”.
Adtran, il “sarto” delle nuove reti
“E Adtran si posiziona come il ‘sarto” di queste nuove reti – ci tiene a sottolineare Colombo -. Abbiamo maturato una esperienza più che decennale nella progettazione, sviluppo e implementazione dei nostri sistemi ottici, dei nostri sistemi di aggregazione L2 e dei nostri sistemi operativi per la gestione e il monitoraggio delle reti. E abbiamo indirizzato tutta questa esperienza non per creare soluzioni chiuse e/o consolidate, che possono sicuramente essere applicate quando le specifiche sono ben definite ma che mal si adattano ai cambiamenti e non sono quindi futurre proof”. “Tutti i nostri sforzi, a partire dai nostri sistemi Open Line System, ai nostri plug ai nostri sistemi disaggregati per accesso Ftth, alle nostre collaborazioni con i principali gruppi di studio sulle rete open e dissaggregate (come possono essere Oif e Tip infraproject) e così via dimostrano la nostra capacità di essere il partner di riferimento sia per l’evoluzione di una rete esistente sia per una nuova rete”, conclude il manager.