“In Italia gli operatori infrastrutturati si stanno muovendo all’unisono nell’ambito delle nuove gare del piano banda ultralarga per le aree grigie. Ma la risposta e la velocità degli investimenti non legati agli appalti pubblici dipenderanno dall’evolversi della situazione di mercato e anche dalle scelte di politica industriale del Governo”: Marcello Forti, vice presidente per il Sud Europa di Adtran fa il punto con CorCom sull’evoluzione del mercato dell’accesso a livello globale, sulla nuova Adtran 2.0 figlia del merger con Adva e sulle prospettive prossime venture.
Forti, partiamo dal mercato dell’accesso
Gli ultimi dati disponibili, quelli relativi al primo trimestre 2023, sul mercato dell’accesso relativamente agli apparati ultrabroadband evidenziano un volume totale per 4,6 miliardi, pari a calo del 14% sull’ultimo trimestre del 2022 ma al confronto anno su anno mostra si registra un aumento del 7%. Dall’analisi più dettagliata se da un lato si registra un forte rallentamento degli apparati per la terminazione di oltre il 20% dall’altro c’è un aumento del 20% per quel che riguarda gli apparati di aggregazione. Non dobbiamo dimenticarci che il 2022 è stato caratterizzato dalla crisi dei semiconduttori e molti operatori hanno cercato di mettersi al riparo con un iper approvvigionamento soprattutto per far fronte alle esigenze del mercato della terminazione. Per contro la chiave di lettura dell’aumento degli Olt può interpretarsi come un avanzamento dei piani di infrastrutturazione a livello globale. E questo è molto importante. All’interno dell’area Olt fra le varie tecnologie l’Xgs-Pon sta registrando una forte richiesta.
Considerati i risultati del primo trimestre il trend al ribasso si protrarrà?
Almeno per quest’anno si prevede di sì e anche per inizio 2024: ma il calo del mercato è da attribuirsi per lo più alla forte riserva di scorte che andranno dunque smaltite e che impattano sulla spesa dei prossimi mesi.
Passiamo alla situazione italiana
In Italia gli operatori che hanno l’infrastruttura di accesso si stanno muovendo all’unisono nell’ambito della gare del nuovo piano banda ultralarga per le aree grigie. Ma la risposta e la velocità di investimenti non legati alle gare seguiranno l’evolversi della situazione di mercato e anche delle scelte di politica industriale del Governo. Quindi bisognerà capire l’andamento.
La “nuova” Adtran: come procede il processo di integrazione con Adva a seguito del merger?
La “nuova “Adtran è operativa da luglio 2023 dopo l’annuncio del merger a febbraio scorso. Dopo 8 mesi di interlavoro possiamo dire che c’è un grosso bilanciamento dei pesi delle due aziende e anche per quel che riguarda il peso sui vari mercati l’area Emea ha aumentato la propria quota al fianco di quella Usa.
In questi mesi ci siamo dati un’organizzazione, una visione tecnologica, e si procede speditamente sull’integrazione dei sistemi informatici. Abbiamo preso consapevolezza delle cose comuni e delle differenze: l’attenzione al cliente è il trait d’union e le differenze a livello di processi, gestione e di governance vengono interpretate come un potenziale da mettere a terra. È un momento molto stimolante e l’Italia è considerato un mercato prioritario, guardiamo avanti con grande ottimismo.
Il 27 settembre l’Adtran Italy Day, quale sarà il focus?
È un evento molto importante in cui riuniremo clienti e partner italiani. Il Cto Christoph Glingener accenderà i riflettori sulla visione tecnologica dell’azienda e le opportunità anche in nuovi mercati. Grazie a un portafoglio di soluzioni molto più ampio e competitivo i nostri partner potranno beneficiare si un’ampia gamma di servizi. Siamo passati dall’essere un’azienda di nicchia sul trasporto ottico a un’azienda leader nel mercato più ampio dell’accesso. E stiamo valutando iniziative per ampliare gli orizzonti valutando anche di estenderci al canale della distribuzione.
Quali sono i settori di mercato i cui siete più forti?
Utilities, trasporti, finanza e pubblica amministrazione sono i nostri quattro verticals di riferimento. Il tema della digitalizzazione è diventato asse portante dell’agenda italiana già da qualche anno: ogni mercato verticale ha sue peculiarità e abbiamo messo a punto soluzioni ad hoc tenendo conto delle varie tecnologie a disposizione, ingredienti da dosare sulla base del mercato di riferimento. Il nostro portafoglio di soluzioni è molto ampio e dunque siamo in grado di interpretare il linguaggio di ciascun mercato e di proporre le soluzioni più adatte a seconda delle esigenze con tecnologie molto verticali. Poi ci sono tecnologie come l’intelligenza artificiale e quelle di machine learning e di analisi predittiva che sono trasversali e vengono sempre più utilizzate. Il sistema di gestione Mosaic è nato ad esempio per la gestione del cliente finale ed è una delle aree da capitalizzare con più forza attraverso strumenti informatici, ad esempio, anche sul fronte del marketing digitale. E a beneficiarne non sono solo i grandi operatori ma anzi soprattutto i piccoli player esistenti ed emergenti, quelli che operano a livello regionale e locale e vantano piccoli network: i nostri strumenti sono in grado di spingere la fidelizzazione dei clienti e quindi di generare competitività e revenues in tempi rapidi oltre che consentire un’operatività agile e snella.