Via libera della commissione Trasporti e Tlc della Camera alla nomina di Angelo Marcello Cardani alla presidenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Nel voto si sono registrati 36 voti favorevoli, tre contrari e un astenuto, a fronte di un quorum richiesto di 29.
Ora la palla passa al Senato dove è prevista per domani l’audizione in commissione Lavori pubblici e Comunicazioni. Dopo il voto di Palazzo Madama il decreto di nomina passerà sul tavolo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per la firma.
Lo scorso 20 giugno in audizione alla Camera, Cardani aveva sottolineato la necessità di una “forte cooperazione” tra l’Agcom e il legislatore per “favorire il cambiamento” nel modo più funzionale possibile e per tracciare “una via italiana alla digitalizzazione che ci permetta di recuperare il tempo perduto”. “L’Italia – aggiungeva Cardani – è molto in ritardo sui partner europei e sui concorrenti diretti. Occorre colmare questo divario in un periodo in cui serve attenzione alla redditività degli investimenti”. “Il nostro Paese è indietro sull’uso di Internet – ha spiegato -. Lo utilizza poco più del 50% della popolazione contro il 70% della media europea. Siamo indietro anche sull’uso dell’e-government e della banda larga. Occorre trovare una strada che ci permetta di recuperare le posizioni perdute”.
Sul versante Ngn Cardani ricordava che il loro sviluppo “avrebbe un effetto rilevante sulla produttività delle imprese italiane mentre l’incremento del Pil, tra effetti diretti e indiretti, sarebbe tra l’1 e 2%”. Ma in Italia “ci sono ostacoli maggiori che in altri Paesi – ha detto – come il fatto che il 53% dei cittadini vive in centri con meno di 30mila abitanti, cosa che rende la creazione della rete ad alta velocità più complessa e contemporaneamente rende anche più importante il tema dell’inclusione e dell’uguaglianza sociale”.