“La Società Supermoney S.p.A. è diffidata dall’utilizzo di qualsivoglia riferimento all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ivi compreso il nome e il logo, sul proprio sito web www.supermoney.eu, ovvero tutti i canali di comunicazione all’utenza”. L’Authority per le Comunicazioni con la delibera 391/18/Cons del 25 luglio, pubblicata sul sito l’8 agosto, ha ufficialmente interrotto i rapporti con il motore di calcolo per la comparazione dei prezzi dei servizi di comunicazione elettronica.
La decisione dell’Autorità fa seguito al pronunciamento del Garante della Privacy e alla denuncia dell’Associazione dei consumatori “Movimento difesa del cittadino”. In dettaglio, l’Agcom fa riferimento al provvedimento del 22 maggio 2018 – (Doc. Web n. 8995274) con cui il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha accertato una violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali e alla nota del 26 giugno 2018 dell’Associazione dei consumatori ossia alla richiesta formale di controllo nei confronti della società.
L’accreditamento del motore di calcolo “Supermoney.eu” risale al 2010 (delibera 22/10/Cons) ma a sostegno della sua decisone l’Authority fa riferimento alla delibera n. 331/09/Cons, che al comma 2 dell’articolo 15 prevede che i soggetti titolari di motori di calcolo decadono automaticamente dall’accreditamento nel caso in cui la piattaforma informatica utilizzata venga realizzata o gestita in violazione, accertata dagli organi competenti, del Codice in materia di protezione dei dati personali.
Alla luce delle risultanze istruttorie e a seguito della relazione del Commissario Francesco Posteraro, la condotta tenuta dalla Società Supermoney S.p.A. nella gestione dei dati raccolti per il tramite del motore di calcolo “non è compatibile con le finalità espresse da questa Autorità in ordine al diritto degli utenti a comparare le offerte dei servizi di comunicazione elettronica”, si legge nella delibera di fine luglio. La delibera è stata notificata a Supermoney che avrà 60 giorni di tempo per impugnarla davanti al Tar del Lazio.