Il consiglio dell'Autorità per le Comunicazioni ha varato oggi
il documento che contiene le regole sulle reti di nuova generazione
Ngn. Il documento, approvato all'unanimità, verrà ora
sottoposto a consultazione del settore e degli operatori.
Avviate anche le procedure di competenza dell'Authority per la
messa a punto del bando di gara per l'asta delle frequenze
Lte.
In merito alle Ngn, nelle aree dove è presente
un'infrastruttura alternativa in banda larga, gli operatori
sono obbligati ad offrire sin da subito il bitstream a prezzi
"equi e ragionevoli". Nelle zone in cui non è
disponibile un'infrastruttura alternativa in fibra ottica il
fornitore monopolista dovrà invece offrire il bitstream con prezzi
orientati al costo.
I tecnici dell'Agcom stanno ora elaborando il testo definitivo
che sarà reso noto nei prossimi giorni per poi essere sottoposto a
consultazione pubblica.
Riguardo all'Lte il Consiglio dell’Agcom auspica che,
nell’ambito della procedura per l’assegnazione dei diritti
d’uso delle frequenze radioelettriche da destinare ai servizi di
comunicazione elettronica mobili in banda larga,"possano
essere messe a disposizione, oltre a quelle della banda a 800 MHZ,
tutte le risorse frequenziali disponibili, parte delle quali sono
attualmente in uso dal Ministero delle Difesa nonostante, da tempo,
ne sia stata richiesta la liberazione, come del resto previsto
dalla normativa comunitaria. Tutto ciò, con l’obiettivo di
garantire ancora maggior innovazione e concorrenza al settore delle
comunicazioni elettroniche", si legge in una nota.
L’Autorità, così come stabilito dal decreto legislativo 1°
agosto 2003, n. 259, "propone inoltre al Governo la
costituzione di un Comitato di ministri incaricato di coordinare la
procedura, in particolare per quanto attiene al bando e al
disciplinare di gara. Questo, in considerazione del carattere di
“particolare rilevanza nazionale” della gara stessa – da essa
derivano proventi stimati in 2,4 miliardi di euro".
L’Agcom annuncia inoltre che completerà in tempi rapidi le
attività di propria competenza attraverso una consultazione
pubblica tra gli operatori che costituisce il presupposto per
conseguire i risultati indicati dalla stessa Legge di stabilità
2011.