L'INCONTRO

Agenda digitale, asse governo-Confindustria

Il viceministro alle Comunicazioni Antonio Catricalà ha incontrato il responsabile Ict di Confindustria, Massimo Sarmi: avanti tutta sull’innovazione per rendere l’Italia più competitiva. Intanto sale l’attesa per il Cdm di domani che dovrebbe sbloccare lo statuto dell’Agenzia

Pubblicato il 13 Giu 2013

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Rafforzare la collaborazione tra Governo e Confindustria per dare massimo impulso alla strategia digitale. È stato questo il tema al centro dell’incontro tra il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, e Massimo Sarmi, presidente del Comitato tecnico per la diffusione dei Servizi digitali di Confindustria e Ad di Poste Italiane che hanno evidenziato la necessità di far ripartire rapidamente le iniziative necessarie all’attuazione dei programmi dell’Agenda digitale.

Catricalà e Sarmi, riferisce una nota, hanno “convenuto sulla necessità di stringere una forte collaborazione tra Governo e Confindustria per dare massimo impulso alla strategia digitale”. Sarmi ha illustrato le proposte di viale dell’Astronomia che vedono tra gli interventi prioritari il tema dell’identità digitale, delle piattaforme di pagamento elettronico, e della sicurezza per garantire l’integrità delle comunicazioni digitali, delle transazioni finanziarie e della trasmissione dati.

“Con Confindustria abbiamo cominciato a ragionare in termini concreti – ha sottolineato Catricalà – Sullo sviluppo della banda larga in Italia non c’è un problema di governance. Basta che ognuno faccia la sua parte all’interno dei ministeri che si devono occupare di Agenda Digitale. Io come viceministro dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni, voglio fare tre cose piccole ma concrete che ci permetterebbero di innovare l’Italia e farne un paese più attraente e competitivo. Tre decreti: quello sugli scavi con la tecnica delle mini trincee, quello sui pagamenti elettronici dei trasporti pubblici locali e quello sulla moneta elettronica per i pagamenti alla pubblica amministrazione”.

Intanto – stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni – domani 14 giugno sarà il giorno della svolta per l’Agenzia per l’Italia Digitale e, di conseguenza, per l’intera Agenda Digitale. Il Consiglio dei Ministri infilerà una norma, in un decreto per modificare la governarce dell’Agenzia per l’Italia Digitale e metterla dirretamente sotto la Presidenza del Consiglio. E’ l’attuazione delle promesse fatte dal premier Enrico Letta, di prendersi in carico l’attuazione dell’Agenda Digitale.

E’ improbabile tuttavia che sarà lo stesso letta a vigilare e coordinare i lavori interminsteriali sull’Agenda. Dovrà quindi nominare un responsabile di propria fiducia. A riguardo, a quanto risulta, sono due le ipotesi più accreditate presso gli uffici tecnici del governo e della stessa Agenzia. Potrebbe scegliere un commissario della Presidenza oppure una figura politica dandogli una nomina di sotto segretario.

La prima via sarebbe però un raddoppio rispetto alla figura di Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia e lui stesso commissario alla Presidenza. Non è escluso quindi che Letta dia questo compito di coordinamento a Ragosa, con una semplificazioni delle cariche e quindi della governance. Ragosa, contattato, reputa improbabile questa ipotesi.

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