La Camera stringe sull’Agenda digitale. La Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera voterà in sede legislativa il testo unificato messo a punto dal comitato ristretto della commissione stessa prima della chiusura estiva delle Camere. Il provvedimento, che passerà poi al Senato alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre, è frutto della sintesi due proposte, la prima a firma di Paolo Gentiloni del Pd e Roberto Rao dell’Udc e l’altra del Popolo della libertà (primo firmatario Antonio Palmieri).
Nel dettaglio si prevede che sia lo Stato a farsi promotore dello sviluppo del digitale, definendo “politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali” e favorendo l’alfabetizzazione informatica, la ricerca e l’innovazione tecnologica, “leve essenziali di progresso ed irrinunciabili opportunità di arricchimento economico, culturale e civile”. Per questo scopo è fatto obbligo per il Governo, di presentare alle Camere un ddl annuale per l’incentivo dei servizi digitali.
Per quanto riguarda la PA, la proposta prevede uno switch off dei servizi per singole aree territoriali a partire dal 2013.
Focus anche sulla diffusione di terminali Pos per pagamenti in modalità contactless; l’introduzione di un bonus per le famiglie meno abbienti con figli di età superiore ad anni 14 per l’acquisto di un computer fisso o di un tablet di nuova generazione, previa rottamazione di un vecchio apparato; l’adozione di misure per l’esenzione dal pagamento delle tasse comunali e provinciali per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, in caso l’occupazione serva alla posa di reti ed impianti di Si introducono poi misure di promozione ed incentivo all’uso, da parte delle amministrazioni pubbliche, di soluzioni basate su software libero. Infine si prevede la realizzazione di un programma pubblico di alfabetizzazione informatica dei cittadini, ed in particolare delle categorie a rischio di esclusione, mediante idonei percorsi formativi.
Altro punto chiave riguarda la banda larga. Nell’approvare la legge sull’Agenda digitale, la Commissione terrà a mente le due risoluzioni votate la scorsa settimana, l’una promosso da un gruppo di deputati Pd-Udc (primo firmatario Paolo Gentiloni), l’altro su iniziativa del leghista Jonny Crosio (primo firmatario) e altri deputati della Lega e del Pdl.
La risoluzione Gentiloni mira a coinvolgere il Governo nel sostegno a due progetti, uno della società Metroweb, controllata dal Fondo italiano per le infrastrutture F2i, che prevede il cablaggio per 30 città italiane, e l’altro di Telecom Italia che ha annunciato un piano di investimenti per l’ammodernamento della propria rete e la diffusione della banda ultralarga.
Nello specifico, l’iniziativa parlamentare chiede all’Esecutivo di “istituire e convocare nel più breve tempo possibile un tavolo istituzionale per favorire il raggiungimento di un’intesa tra Telecom Italia, la Cassa depositi e prestiti e il Fondo F2i/Metroweb” e ad “avviare la realizzazione di un mirato piano di investimenti su scala nazionale nelle reti Ngn (Next generation network)”.
Il testo a firma Crosio invita invece il Governo a “verificare se vi siano le condizioni per l’istituzione di un tavolo di concertazione fra tutti gli operatori di telecomunicazioni coinvolti in progetti di sviluppo e realizzazione della rete in fibra ottica”.
Per i promotori della risoluzione, una “cabina di regia ministeriale, in grado di coinvolgere i soggetti interessati in una programmazione seria e celere per lo sviluppo della rete in fibra ottica”, servirebbe a porre fine alla “situazione di stallo venutasi a creare per via della “diatriba in corso fra gli operatori del settore”.