Agendadigitale.org, via ai gruppi di lavoro

Battezzati otto tavoli e le prime 22 proposte. La presentazione ufficiale dei progetti al prossimo ForumPA. Dal Co (AgInnovazione): “Uno stimolo per la modernizzazione”

Pubblicato il 23 Mar 2011

A meno di 50 giorni dal suo lancio l’iniziativa “Agenda
Digitale”, nata da 100 nomi della rete e sottoscritta da oltre
21.000 utenti della rete, battezza i gruppi di lavoro. In occasione
del convegno odierno che si è tenuto alla Iulm con il patrocinio
dell’Agenzia per l’Innovazione, Peter Kruger, esperto Internet
e nuovi media, sostenitore Agendadigitale.org, ha ricordato che
l’iniziativa si è data come traguardo temporale quello di 100
giorni entro cui realizzare delle prime proposte rilevanti, che
dovranno essere passate al vaglio della politica e dell’opinione
pubblica.

L’evento ha fornito una prima occasione per costituire otto
gruppi di lavoro, tanti quanti i pilastri dell’Agenda Digitale
Europea, in cui far convergere le idee avanzate da chiunque voglia
partecipare. Sono state presentate le prime 22 proposte dalle
persone e organizzazioni che si sono fatte già promotrici del
progetto. A queste ci si aspetta l’aggiunta di numerosi altri
contributi di coloro che non hanno potuto essere presenti
all’incontro o che ancora attendono di essere formalizzati.
Ciascun gruppo redigerà l’elenco delle proprie proposte per
un’Agenda Digitale italiana con l’obiettivo di presentarlo a
esponenti politici e referenti istituzionali nel corso di un evento
in concomitanza con il Forum PA, in programma a Roma dal 9 al 12
maggio.

“Il digitale è strategico per il nostro futuro: in termini di
creazione di nuovi posti di lavoro, aumento della competitività
delle nostre imprese, fornitura di servizi più efficienti ai
cittadini, produzione di cultura e innovazione e diffusione di una
maggiore equità sociale. E’ importante come pensioni, fisco,
impresa, lavoro, salute, giustizia, ambiente e tutti quei temi che
sono normalmente assunti come strategici per la crescita
socio-economica di un paese e la nostra ambizione è che esso
conquisti pari rilevanza presso la politica e l’opinione pubblica
– ha sottolineato Peter Kruger. “Il WiFi rappresenta un caso
emblematico in quest’ottica: l’anno scorso, grazie a una
mobilitazione dell’opinione pubblica, dei media e dei
parlamentari, questo argomento è diventato agenda. Un decreto che
riguardava una questione tecnico-procedurale è arrivato in cima
agli argomenti da discutere in seno al Consiglio dei Ministri e,
anche se non ha ancora trovato una soluzione, crediamo che, per
affrontare i temi del digitale, sia importante riscontrare sempre
questo genere di attenzione affinché si possano finalmente trovare
provvedimenti utili ed efficaci.”

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa anche Mario Dal Co,
direttore generale Agenzia per la diffusione dell’Innovazione.
“L’Agenda Digitale – ha detto – rappresenta un’iniziativa
importante per stimolare la modernizzazione del Paese, che soffre
di un ritardo dovuto anche a fattori legati all’istruzione e alla
composizione per età della popolazione. Il processo deve
coinvolgere la Pubblica Amministrazione e le aziende portatrici di
nuove tecnologie, per affrontare le sfide delineate sia a livello
europeo dalla Digital Agenda Europea, sia a livello nazionale dal
Codice dell’Amministrazione Digitale.”.

Che il riferimento imprescindibile per organizzare riflessioni e
proposte sia quello dell’Agenda Digitale Europea, definita e resa
disponibile dalla UE, è apparso evidente anche dall’intervento
di Lucilla Sioli, capo dell’unità Infso.C4 (Economic and
Statistical Analysis) della Commissione Europea. Il documento
politico presenta 8 aree tematiche chiave e prevede 101 azioni che
tutti gli stati membri dell'Unione dovranno attuare per
massimizzare i benefici della rivoluzione digitale entro il 2020.
Ogni anno è prevista un’Assemblea dell’Agenda Digitale e una
"tabella di marcia", nella quale verranno presentati i
risultati di ogni paese rispetto a una matrice di indicatori.

Dalla presentazione è infine emersa in particolare la necessità
di creare un mercato digitale unico e lavorare su standard comuni,
rafforzare la sicurezza e di conseguenza la fiducia dei consumatori
in Internet, incrementando così gli acquisiti online, aumentare la
percentuale di europei che utilizzano Internet, riducendo entro il
2015 dal 27% al 15% il numero di coloro che ne sono esclusi per
reddito e educazione, fare in modo che la banda larga raggiunga
entro il 2013 il 100% dei cittadini, raddoppiare entro il 2015 gli
investimenti pubblici in ricerca e innovazione e incrementare
l’utilizzo di servizi pubblici digitali.

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