Sono trascorsi dieci anni da quando la sonda Cassini è partita dalla Terra per sorvolare gli anelli di ghiaccio di Saturno, e poi atterrare sulla sua superficie: grazie a questa missione, un progetto congiunto di Nasa, Esa, Asi, sono oggi disponibili centinaia di gigabytes di dati scientifici e più di 3mila report.
Cassini, con a bordo la sonda Esa Huygens, è giunta nel sistema di Saturno per una missione che prevedeva una durata iniziale di 4 anni. I numerosissimi successi e la sua “eterna giovinezza” hanno determinato l’estensione della missione da parte della Nasa nel 2008: nel corso di questi dieci anni, il pianeta ha completato un terzo dei quasi trent’ anni di viaggio intorno al Sole e gli scienziati hanno avuto la possibilità di osservare una varietà di cambiamenti stagionali.
L’Asi è uno dei partner della missione Cassini: in base ad un accordo di collaborazione con la Nasa, ha sviluppato l’antenna ad alto guadagno con incorporata un’antenna a basso guadagno (che assicurano le telecomunicazioni con la Terra per l’intera durata della missione ed è anche l’antenna del radar), il canale visibile dello spettrometro VIMS, il sottosistema di radioscienza (RSIS) e il Radar che utilizza anch’esso l’antenna ad alto guadagno. L’ASI ha inoltre sviluppato, per la sonda Huygens, lo strumento HASI che ha misurato le proprietà fisiche dell’atmosfera e della superficie di Titano.
“Ho ancora vivo in memoria – ha dichiarato Enrico Flamini, Chief Scientist dell’Agenzia Spaziale Italiana – quel pomeriggio al JPL. L’ansia, in attesa che il collegamento con Cassini riprendesse dopo l’interruzione dovuta alla particolare geometria dovuta all’accensione dei motori di bordo per rallentare la sonda e immetterla nel campo gravitazionale di Saturno, e la gioia della conferma che tutto era andato esattamente come pianificato quando la nostra High Gain Antenna era di nuovo puntata verso la Terra. Dopo 10 anni Cassini è più vivo che mai e continua a darci nuovi dati e sorprese osservando il cambio delle stagioni intorno a Saturno”.