L’intelligenza artificiale stia rivoluzionando i servizi vocali tradizionali, offrendo opportunità di trasformazione sia per le piccole e medie imprese (Pmi) che per i fornitori di servizi di comunicazione (Csp). Lo afferma una nuova ricerca di Omdia e Alianza, “Bringing AI to Main Street”, dalla quale emerge che, sebbene la voce rimanga uno strumento di comunicazione vitale per la stragrande maggioranza delle pmi (il 91% dichiara che la voce è importante o critica per le loro operazioni quotidiane), è diventato chiaro che le offerte vocali tradizionali sono mature per l’innovazione dell’intelligenza artificiale. Infatti, il 71% dei Csp concorda sul fatto che la voce, nel suo stato attuale, sta morendo. A tal fine, il 76% dei Csp prevede di offrire servizi abilitati all’intelligenza artificiale ai propri clienti entro i prossimi due anni.
Potenziare le Pmi con i servizi vocali AI
Le Pmi non sempre hanno le risorse o le competenze tecniche per acquistare e gestire una soluzione di comunicazione aziendale complessa, ma questo non significa che non vogliano ottimizzare gli strumenti attuali. Infatti, il 91% delle Pmi ha dichiarato di ritenere che le soluzioni vocali abilitate all’intelligenza artificiale che forniscono dati sulle chiamate (ad esempio, l’analisi del sentiment dei clienti, la trascrizione delle chiamate e l’identificazione delle tendenze) sarebbero un’aggiunta preziosa alla loro attività. Queste funzionalità consentono alle Pmi di operare in modo più efficiente e di offrire ai clienti un’esperienza superiore. Inoltre, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come il rilevamento delle frodi e gli assistenti alle chiamate automatizzati, rafforzano ulteriormente le operazioni delle Pmi, garantendo una solida sicurezza e alleggerendo gli oneri del servizio clienti.
Servizi AI cruciali per il futuro secondo i Csp
Per i Csp, il rapporto sottolinea un punto critico: l’opportunità di differenziare le offerte e migliorare i ricavi dei servizi modernizzando le infrastrutture vocali tradizionali. Quasi l’85% dei Csp ritiene che i servizi abilitati all’intelligenza artificiale siano essenziali per la crescita dei ricavi futuri. L’intelligenza artificiale consente ai Csp di trasformare i servizi vocali tradizionali in risorse che generano profitti e di offrire esperienze migliorate ai clienti grazie a funzionalità come l’analisi predittiva, i riepiloghi delle chiamate e le traduzioni in tempo reale. Inoltre, gli approfondimenti guidati dall’intelligenza artificiale consentono ai Csp di creare nuove offerte di servizi su misura per le esigenze dei clienti, posizionando la voce come un vantaggio competitivo piuttosto che come un servizio in declino.
Necessario abbandonare i sistemi legacy
“L’integrazione dell’intelligenza artificiale e dei servizi vocali rappresenta un momento cruciale per il settore delle telecomunicazioni e per i suoi clienti”, spiega Evan Kirchheimer, Chief Research Office di Omdia. “Tuttavia, per sfruttare appieno il valore dell’AI è necessario agire. Abbandonando i sistemi legacy e abbracciando i servizi vocali abilitati all’AI, i Csp possono non solo snellire le operazioni, ma anche offrire soluzioni differenziate e scalabili che soddisfino le esigenze in evoluzione dei loro clienti. Per le Pmi, i vantaggi sono altrettanto interessanti: i servizi vocali ottimizzati per l’intelligenza artificiale forniscono informazioni utili, migliorano le interazioni con i clienti e rafforzano la sicurezza dei dati, il tutto rimanendo accessibili e convenienti per le aziende più piccole”.
“Siamo a un punto di svolta cruciale per i servizi vocali”, conclude Dag Peak, Chief Technology and Product Officer di Alianza. “L’intelligenza artificiale ha il potenziale non solo di modernizzare il modo in cui le aziende comunicano, ma anche di aumentare significativamente l’efficienza e il fatturato. Le Pmi e i Csp dovranno affrontare sfide uniche nei prossimi anni, ma l’AI apre le porte a entrambi per innovare e prosperare”.