L'INTERVISTA

Aiuti di stato, dalla Ue sprint all’Fwa. Verrazzani: “Ma la sfida si vince sui servizi”

La nuova proposta della Commissione europea punta ad un approccio neutrale che vede l’impiego del Fixed wireless access come soluzione complementare all’Ftth. Il responsabile Affari regolatori di Eolo: “Serve sviluppare innovazione su tutta la filiera, dalla progettazione all’attivazione e manutenzione”

Pubblicato il 14 Feb 2022

verrazzani

Dalla nuova proposta Ue sugli aiuti di Stato sprint all’Fwa. A spiegare come impatteranno le nuove regole sullo sviluppo delle reti ultraveloci, Alessandro Verrazzani, Responsabile Affari Regolamentari e Istituzionali di Eolo.

Verrazzani, quali sono i punti salienti della proposta Ue?

Le nuove linee guida, sulla scia di quanto previsto dal Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, rispondono sostanzialmente a una duplice esigenza: in primis intendono dare una risposta efficace alla rapida evoluzione delle esigenze di connettività di famiglie e imprese, innalzando le prestazioni che le reti finanziate devono garantire e quindi puntando sullo sviluppo di reti ad altissima capacità (Vhcn) con prestazioni ad 1 Giga. Contestualmente, la proposta della Commissione europea mira a rafforzare il concetto di step change, ossia del salto di qualità – architetturale e tecnologico – che le reti finanziate dallo Stato dovranno necessariamente fornire per giustificare l’intervento pubblico. In tale ottica, appare molto positivo che gli orientamenti abbiano ulteriormente rafforzato il principio della piena neutralità tecnologica per raggiungere gli obiettivi di copertura Vhcn, facendo leva anche su soluzioni di tipo wireless. A riprova dell’importanza che rivestono e rivestiranno le reti wireless, i nuovi Orientamenti pongono particolare attenzione allo sviluppo delle reti di backhauling, sempre secondo un approccio neutrale, perseguendo il modello architetturale Ftta (fiber to the antenna) che rappresenta un requisito necessario allo sviluppo di servizi ad altissima capacità sia nel mercato mobile (5G mobile), che in quello fisso (5G-Fwa).

Come impatterà la proposta sullo sviluppo delle reti ultraveloci?

Nella sostanza, i nuovi orientamenti prevedono lo stanziamento di fondi pubblici per lo sviluppo di reti future-proof che abilitano servizi a 1 Giga; ciò comporta, in primis, la definitiva consacrazione dell’Fwa come tecnologia Vhcn, grazie anche alle evoluzioni tecnologiche in ottica 5G-Nr che consentono di sviluppare reti ad altissima capacità laddove l’utilizzo della fibra fino alle case risulta impraticabile. Di contro, a fronte dell’obsolescenza del rame, le reti ibride fibra-rame non sono più ritenute future proof e quindi finanziabili con risorse pubbliche.

Quali gli effetti sullo sviluppo, in particolare, dell’Fwa?

Come accennato, il nuovo quadro europeo – nel contesto del quale gli Orientamenti vanno ad inserirsi – punta ad un approccio neutrale che vede l’impiego dell’Fwa come soluzione complementare all’Ftth, laddove quest’ultimo non risulti tecnicamente fattibile e/o economicamente sostenibile. Ne è dimostrazione concreta il Piano Aree Bianche dove, nonostante lo stanziamento di circa 3 miliardi di euro di fondi pubblici, si sta assistendo ad un graduale ridimensionamento della copertura Ftth ed un contestuale incremento di quella Fwa. Sulla base della nostra esperienza di operatore Fwa “nativo” che opera da oltre 15 anni nei territori fuori dalle città, stimiamo che anche nelle aree grigie oggetto dei Bandi 1 Giga, vi sia una percentuale tutt’altro che trascurabile – dell’ordine del 25% – con caratteristiche analoghe a quelle delle aree bianche, dove il wireless fisso giocherà un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di copertura a 1 Giga, tenuto anche conto delle tempistiche molto stringenti che impongono il completamento della copertura entro giugno 2026.

 C’è anche un tema legato ai servizi oltre che alla semplice connettività…

Oltre ad aver scoperto le potenzialità della tecnologia Fwa, è necessario anche saperla governare a livello end-to-end; l’offerta di servizi Fwa di qualità – cioè basati su reti fisse-wireless e non su reti mobili – richiede infatti esperienza sul campo e competenze specifiche per sviluppare innovazione su tutta la filiera, dalla progettazione all’attivazione e manutenzione, oltretutto in contesti fortemente eterogenei e logisticamente complicati.

La proposta Ue va a toccare anche la questione dell’accesso e del buon utilizzo delle risorse. Eolo che idea si è fatto su come sfruttarle al meglio ed evitare sprechi?

L’utilizzo efficiente delle risorse rappresenta un tema cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di copertura indicati dal Governo e dall’Europa e non può prescindere dall’individuazione di un corretto mix tecnologico tra Ftth e Fwa che tenga conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio. L’utilizzo dell’Fwa come soluzione complementare all’Ftth risulta ancor più critico alla luce della carenza di forza lavoro qualificata per la realizzazione delle infrastrutture in fibra (circa 10.000 addetti), unita a scadenze molto stringenti per il raggiungimento degli obiettivi di copertura. Infine, vi è un tema di utilizzo efficiente ed effettivo delle risorse radio. Occorre, infatti, scongiurare una allocazione dello spettro basata esclusivamente su logiche di tipo economico e di mero accaparramento di frequenze, assicurando agli operatori Fwa adeguate porzioni di spettro – in primis le onde millimetriche a 26 e 28 GHz – che consentano di sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia fixed-wireless in ottica 5G. A questo proposito, merita ricordare che Eolo è stato il primo operatore, ancor prima di Verizon in Usa, a lanciare nel lontano 2017 il primo servizio commerciale Fwa ultrabroadband su onde millimetriche a 28 GHz con velocità a 100 mega.

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