TELECOM-TELEFONICA

Alierta stretto fra politica, autorità antitrust e debito

Legge sull’Opa, scorporo della rete, vendita dell’Argentina, declassamento di S&P, ruolo di Telefonica in Telecom Italia, piano industriale di Patuano: sono i temi di un’intervista rilasciata dal nostro direttore Gildo Campesato a “L’economia prima di tutto”, la rubrica economica di Radio 1 Rai

Pubblicato il 15 Nov 2013

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Pubblichiamo il testo dell’intervista rilasciata questa mattina dal direttore del Corriere delle Comunicazioni Gildo Campesato a ”L’Economia Prima di Tutto”, rubrica economica di Radio1 Rai.

Cosa pensa della cessione di Telecom Argentina?

La vendita è stata repentina ed improvvisa, ma era comunque nell’aria. L’incasso servirà a Telecom Italia per finanziare il nuovo progetto industriale annunciato la settimana scorsa dall’amministratore delegato Marco Patuano e varato dal consiglio di amministrazione. Telecom si trova in una situazione molto difficile, prova a rilanciarsi ed ha bisogno di questo apporto finanziario. Si tratta comunque di un ridimensionamento ulteriore di Telecom Italia sul proprio mercato domestico. Non so quanto farà bene alle sue prospettive.

Ieri sera è arrivato il declassamento da parte di Standard & Poor che giudica “spazzatura” il titolo Telecom Italia.

Anche questo era nell’aria, pur se forse vi era qualche speranza – dimostratasi illusione alla prova dei fatti – che il taglio del rating potesse non arrivare grazie al piano varato, alla cessione dell’Argentina e al bond convertendo di 1,3 miliardi appena lanciato. Si è arrivati qui per una storia molto lunga, che parte da una privatizzazione fatta in maniera sbagliata, senza porsi il problema di individuare una soluzione stabile per l’azionariato della società, due acquisizioni a debito e cioè due acquisizioni che hanno visto Telecom Italia indebitarsi per comprare sé stessa per due volte. La gestione si è poi appesantita negli ultimi anni a causa di una crisi economica che ha reso più difficile un mercato caratterizzatosi per una guerra dei prezzi fra gli operatori che ha determinato difficoltà per tutti e resi più pesanti gli andamenti finanziari.

Alierta ha detto che non salirà oltre il 15% in Telecom. Questo varrà per sempre?

Non credo. Ora non può salire perché gli si porrebbero problemi di Antitrust in Brasile, costringendolo ora ad una cessione di Tim Brasile che ritengo comunque scontata in futuro. Probabilmente fra un paio d’anni quando nel febbraio 2015 verrà a finire il patto Telco, come lui stesso mi sembra abbia fatto capire. Una influenza importante l’avrà anche un quadro politico in movimento. Potrebbero esservi iniziative come la legge sul’Opa o pressioni di moral suasion molto pesanti – espropri non sono possibili – per lo scorporo della rete. Ma questo dipenderà dalla politica.

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