La Regione Lazio scende in campo a sostegno degli ex lavoratori romani di Almaviva. C’è infatti un primo sostegno al reddito: è il cosiddetto “assegno Almaviva”, un assegno di ricollocazione ad hoc che potranno appunto richiedere i dipendenti licenziati. L’intervento nasce da un’azione coordinata tra il ministero del Lavoro, l’Agenzia per le politiche attive (Anpal), il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Lazio. La misura è finanziata attraverso i fondi dell’Unione Europea per la globalizzazione, indirizzati alle aziende messe in ginocchio dalle delocalizzazioni selvagge, come appunto Almaviva che ha subito la concorrenza dei call center albanesi. Anpal e Regione, infine, stanno anche verificando la possibilità di un lavoro coordinato ricollocazione-formazione, fondato appunto sull’assegno di ricollocazione e sul finanziamento (da parte regionale) di piani di riqualificazione e formazione professionale.
Intanto il Lazio si impegna a provare ad aprire un nuovo capitolo, incontrando oggi i i sindacati territoriali. L’obiettivo è mettere a punto un ventaglio di proposte per i 1.666 lavoratori di Almaviva della Capitale che nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Un confronto cui seguirà, ha detto mercoledì scorso il presidente della Regione Nicola Zingaretti, un vertice con il governo, che “ha manifestato la propria disponibilità a elaborare con noi le misure più idonee per dare risposta ai lavoratori licenziati da Almaviva”. La Regione, ha precisato il presidente, vuole “far fronte in tempi rapidi al problema sociale che si è determinato nel nostro territorio, e insieme al governo lavoreremo per garantire ai nostri concittadini uno sbocco occupazionale”. Obiettivo confermato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che si è detto impegnato, assieme alla Regione, a “capire come sanare la situazione”.
Intanto è stato convocato il 18 gennaio al ministero dello Sviluppo economico un incontro tra Exprivia, Almaviva Contact e i sindacati sul nodo dei trasferimenti dei lavoratori da Palermo a Rende.
L’incontro sarà presieduto dal viceministro Teresa Bellanova. Sono circa 60 gli operatori del colosso dei call center, impiegati nella commessa Enel poi scaduta a dicembre scorso, che dal 19 dicembre sono in sciopero mentre i trasferimenti di fatto non si sono mai realizzati.
Exprivia però ha intanto aperto alla possibilità di assorbire ulteriori lavoratori palermitani di Almaviva della ex commessa Enel. L’azienda di Molfetta, che ha aperto una sede a Palermo dopo avere acquisito il servizio per la società elettrica, potrebbe dunque ampliare il numero dei lavoratori già inseriti nel proprio organico.