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Almaviva Contact, Urso: “In arrivo soluzione per i lavoratori del 1500”

L’annuncio del ministro delle Imprese: “Nel prossimo Cdm un provvedimento per garantire la continuità delle attività per tutto il 2023”. In ballo 500 addetti, ora in cassa integrazione a zero ore

Pubblicato il 14 Mar 2023

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Il governo pronto a salvare i lavoratori di Almaviva Contact che lavoravano alla commessa del numero di emergenza Covid “1500”, dismesso a fine dicembre 2022. Lo ha annunciato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. “Nel prossimo provvedimento in Consiglio dei ministri abbiamo trovato una soluzione che consentirà ai lavoratori di Almaviva di essere ancora in attività sino a tutto questo anno 2023″, ha detto Urso, a margine della Conferenza “Il Soft Power dell’Italia  A rischio ci sono 500  addetti dislocati tra le sedi di Palermo, Catania, Rende, Napoli e Milano.

La vicenda del numero di emergenza 1500

Il 31 dicembre 2022 ha terminato la sua operatività il numero di emergenza Covid 1500, istituito dal ministero della Salute negli anni della pandemia. I 500 lavoratori di Almaviva Contact sono dal 1° gennaio 2023 in cassa integrazione a zero ore.

Nell’incontro tecnico svolto il 7 dicembre 2022 tra le organizzazioni sindacali, il ministero della Salute aveva comunicato di voler valorizzare le competenze acquisite in questi tre anni, trasformando il servizio 1500 in un numero di pubblica utilità da dedicare a campagne vaccinali, prevenzioni sanitarie per malattie virali endemiche, con l’obiettivo di dare continuità lavorativa per almeno 100 lavoratori a tempo pieno.

Tenuto conto che il percorso prevede una tempistica di realizzazione non di breve periodo, il ministero si era impegnato a prorogare il servizio 1500, ma la proroga non c’è stata. Così come finora non c’è stata alcuna proposta per trasformare il 1500 in un numero di pubblica utilità.

Le mosse della Sicilia

Intanto la Regione Sicilia si impegna a convocare i vertici dell’azienda.  “Abbiamo un unico obiettivo: salvare i lavoratori siciliani che rischiano il posto”, ha affermato l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, che ha partecipato all’incontro con i sindacati, assieme a Marcello Caruso, capo della segreteria particolare del governatore Renato Schifani.

I sindacati hanno chiesto aggiornamenti sulla riunione romana a cui hanno partecipato la scorsa settimana il presidente Schifani e l’assessore Tamajo al Mimit con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. “Al componente del governo nazionale – ha detto Tamajo – sta a cuore questa vertenza e, in particolare, il futuro degli operatori siciliani del servizio di pubblica utilità 1500, attivo durante la pandemia. Stiamo lavorando con lui ad una soluzione che dia garanzie ai lavoratori fino alla fine dell’anno. Convocheremo, attraverso l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano, l’azienda in tempi brevi. La Regione Siciliana è pronta ad adoperarsi per fare una nuova formazione ai dipendenti, purche’ l’azienda trovi una soluzione occupazionale. Continueremo, inoltre, la nostra attività di moral suasion nei confronti di Almaviva ma anche rispetto ad altre aziende che ipoteticamente potrebbero assorbire i lavoratori ad oggi in cassa integrazione”.

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