IL CONTO ALLA ROVESCIA

Almaviva, i sindacati sul dossier Catania: 650 dipendenti in ballo

Ugl Tlc accende i riflettori sulla vertenza siciliana e le scadenze di fine anno: circa 400 i lavoratori legati alla commessa Vodafone ma già avviato il confronto competitivo per la continuità occupazionale e la piena applicazione della clausola sociale. Circa 200 gli addetti legati al call center 1500 del ministero della Salute per il Covid

Pubblicato il 31 Ott 2022

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Al di là della proroga temporanea intervenuta sul servizio 1500, che comunque è lo stesso una boccata d’ossigeno, le prospettive non sono di certo rosee. Se è vero che si attende una mini gara per avere il prolungamento dell’affidamento, è altresì reale il fatto che gli ammortizzatori sociali con l’arrivo del 2023 non ci saranno più e Almaviva, come ha già comunicato, non intende continuare in questo modo”. Il segretario provinciale della federazione Ugl Telecomunicazioni, Angelo Arcarisi, accende i riflettori sui circa 400 lavoratori legati alla commessa Vodafone e i 200 addetti legati progetto 1500 del ministero della Salute.

La riapertura del tavolo di crisi

“Bisognerà trovare una soluzione concreta, per non lasciare indietro le circa 200 persone coinvolte del sito di Catania e le altre 300 tra Palermo e Milano. Ed è indispensabile conoscere quale sarà il destino di più di 400 della commessa Vodafone inbound e outbound”, continua Arcarisi annunciando che le segreterie nazionali di Ugl Telecomunicazioni, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, hanno scritto ai ministeri competenti per chiedere la riapertura del tavolo di crisi per Almaviva allo scopo di trovare le soluzioni per evitare perdite di livelli occupazionali.

La commessa Vodafone e i 400 lavoratori

Riguardo alla commessa Vodafone a Catania, Almaviva ha già comunicato a inizio ottobre il passaggio di consegne e secondo quanto risulta a CorCom Vodafone ha avviato il confronto competitivo con aziende “solide” per la continuità occupazionale e in piena applicazione e della clausola sociale.

La commessa del call center Covid

Da capire cosa accadrà con il progetto 1500 del ministero della Salute – il call center Covid – già prorogato fino al 31 dicembre: 200 gli addetti in ballo e la riduzione delle attività come evidenziato da Almaviva con una nota dello scorso 28 ottobre, ha reso necessaria la richiesta di cassa integrazione al 90%. Almaviva ha avviato un programma di riqualificazione per profili IT ad alta spendibilità sul mercato e un piano di incentivazione all’esodo.

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