LA VERTENZA

Almaviva, “salvi” gli addetti al call center di Catania

L’incontro tra azienda, sindacati e Vodafone si è risolto positivamente: l’operatore non sposterà le attività di customer care nella sede di Napoli. Salvo Ugliarolo (Uilcom): “Vertenza risolta grazie all’applicazione delle clausole sociali inserite nel contratto Tlc”

Pubblicato il 19 Mar 2013

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Si è risolta positivamente la vertenza sui circa 600 addetti di Almaviva Catania che lavorano su commessa Vodafone. Ieri l’incontro tra sindacati, Almaviva e Vodafone si è concluso con la decisione di quest’ultima si ritirare il progetto che avrebbe spostato i volumi di attività dal call center di Catania a quello di Napoli, mettendo appunto a rischio il futuro dei lavoratori siciliani.

“Abbiamo apprezzato l’atteggiamento di responsabilità di Vodafone”, commenta Salvo Ugliarolo della Uilcom che spiega come “il risultato ottenuto al tavolo di ieri è il primo frutto della clausole sociale inserite nel nuovo contratto delle Tlc che obbligano alla concertazione non solo tra sindacati e fornitori del servizio di customer care ma anche con il committente”. Dopo l’accordo di ieri gli esuberi diventano 200 full time equivalent “per effetto dei fisiologici cali di attività, da dividere però tra le sedi di Catania e Napoli per evitare un impatto che sarebbe insostenibile solo su un territorio”, puntualizza il sindacalista. Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri tra Almaviva e sindacati per cercare un soluzione per i 200 addetti a rischio.

“Le aziende, nello spirito congiunto di dare la massima attenzione al contesto sociale e preso atto del senso di responsabilità espresso dal sindacato – si legge in una nota congiunta di Vodafone e Almaviva -ritengono sia importante che la stessa Almaviva, valutate le proprie necessità, ricerchi al proprio interno le soluzioni più idonee per la gestione dei siti di Catania e Napoli”. Vodafone auspica che “si individuino soluzioni che, tenendo conto del contesto di mercato, non abbiano ricadute occupazionali e che permettano di garantire la massima focalizzazione sulla qualità del servizio al cliente”.

Almaviva e Vodafone confermano la volontà di affrontare la difficile congiuntura di mercato con reciproca disponibilità e con particolare attenzione agli effetti sui lavoratori”, conclude la nota.

Lo scorso 12 mrazo i sindacati avevano lanciato l’allarme sul call center catanese di Almaviva che avrebbe pagato il prezzo il più altro del piano esuberi annunciato da Vodafone. La Uilcom in una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta evidenziava: “E’ una tremenda doccia fredda che scarica su questa Regione i risultati di processi di delocalizzazione verso i Paesi dell’Est, attivati dalle grandi aziende committenti del servizio di telecomunicazione in Italia”. Secondo il sindacato, “a sole 48 ore di tempo dalla dichiarazione di esubero nazionale di 700 lavoratori dell’azienda Vodafone, gli stessi vengono totalmente scaricati sull’azienda di outsourcing Almaviva a Catania, aprendo la strada ad un effetto domino su tutta la Sicilia, che rischia di perdere circa 6mila posti di lavoro, questo, anche alla luce delle ultime dichiarazioni di Almaviva, relativamente al disimpegno istituzionale, prodotto ultimamente dalla Regione Sicilia”.

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