Amazon ha lanciato il suo primo lotto di satelliti internet del Progetto Kuiper, concretizzando finalmente le sue ambizioni di rivaleggiare con il servizio Starlink di Space X di Elon Musk. La missione, chiamata Kuiper Atlas 1, è partita dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida alle 19 ora locale (le 23 in Italia), a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (joint venture di Boeing e Lockheed Martin) che porterà in orbita 27 satelliti.
Questi satelliti sono i primi di un totale di 3.236 che Amazon intende lanciare in orbita bassa (satelliti Leo) per il suo progetto. Il costo previsto è di 10 miliardi di dollari e l’obiettivo è quello di portare la banda larga satellitare in tutto il mondo (e in particolare nelle zone rurali e remote) per clienti residenziali, business e governativi – esattamente come per Starlink di Musk.
Nei prossimi giorni Amazon dovrebbe confermare l’avvenuto contatto dei suoi satelliti; se tutto andrà secondo i piani, l’azienda si aspetta di avviare il servizio commerciale nella seconda metà dell’anno.
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Amazon, in orbita i primi satelliti di Project Kuiper
La missione di Amazon sui satelliti ha subito ritardi per oltre un anno: il primo lancio era, infatti, previsto per l’inizio del 2024.
Prima d’ora la tech company aveva messo in orbita due satelliti di test nel 2023, sempre usando un razzo Atlas V. Ma ora, ha riferito Amazon, sono stati apportati dei netti miglioramenti alla tecnologia dei satelliti.
Il colosso di internet ha ottenuto l’autorizzazione della Us Federal communications commission (Fcc) alla sua attività, ma ha anche l’obbligo di mandare in orbita metà della sua costellazione, ovvero 1.618 satelliti, entro la metà del 2026, anche se, il ritardo accumulato potrebbe portare Amazon, secondo quanto scrive Reuters, a chiedere un’estensione della scadenza.
Sfida nei cieli per la banda larga globale
Intanto nel corso di quest’anno dovrebbero avvenire altri cinque lanci per il progetto Kuiper, come riferito alla Reuters dal Ceo di United Launch Alliance, Tory Bruno. Amazon ha indicato nei documenti depositati alla Fcc nel 2020 che avrebbe iniziato a erogare il suo servizio una volta raggiunti i 578 satelliti in orbita, cominciando dalle regioni settentrionali e meridionali del globo per voi portare la copertura verso l’equatore man mano che lancia nuovi satelliti.
Starlink è molto più avanti di Amazon nel lancio di satelliti e nell’offerta commerciale – già attiva – ma il colosso dell’e-commerce è convinto che la sua profonda conoscenza del consumatore e la posizione dominante nel cloud computing le daranno un vantaggio sulla rivale.
Space X ha già lanciato oltre 8.000 satelliti Starlink dal 2019 grazie a 250 lanci – un traguardo festeggiato proprio pochi giorni fa. Di questi satelliti, oltre 7.000 sono ancora in orbita a circa 550 chilometri sopra la Terra (quelli di Amazon saranno posizionati a circa 630 km).
Un’altra rivale nell’arena della banda larga spaziale è l’europea OneWeb, ma ha una costellazione di alcune centinaia di satelliti.