Amazon ha aperto una sezione dedicata alla stampa 3D. Nel colosso dell’e-commerce, dal 27 luglio è possibile acquistare online oggetti personalizzati e stampati in 3D, da bracciali e collane, a cover per smartphone e piccoli robot, fino al proprio avatar tridimensionale per 30 dollari. Attualmente è possibile acquistare i prodotti solo nel negozio online in inglese.
La sezione si chiama 3D Printing Store. E questa notizia tra l’altro non coinvolge soltanto i consumatori ma anche le startup e i maker, in tutto il mondo, che potranno diventare partner di Amazon, come fanno già la francese Sculpeteo, Mixy Labs, e 3DLT. E’ una strategia inoltre, che era stata annunciata e che si allinea anche con la scelta del competitor eBay. A cui difficilmente sorrideranno invece, le piccole aziende e start up di e-commerce di oggetti stampati in 3D.
“Il negozio di oggetti stampati in 3D ci permette di aiutare i venditori e i progettisti ma anche raggiungere milioni di clienti, fornendo loro un’esperienza divertente e creativa per personalizzare un numero potenzialmente infinito di prodotti a prezzi accessibili”, spiega Petra Schindler-Carter, direttore vendite dell’Amazon Marketplace. Questa scelta del colosso di Jeff Bezos da 240 milioni di utenti, piaccia o no, era una logica conseguenza e potrebbe essere la spinta definitiva a quella che è stata chiamata la personalizzazione di massa e che soppianterà, presto o tardi, l’attuale produzione di massa. La definizione è di Stan Davis, dal saggio del 1986 Future Perfetc.
“L’esperienza di acquisto dei clienti on-line sarà ridefinito attraverso la stampa 3D“, secondo Clément Moreau, di Sculpteo e partner di Amazon, perché “i bisogni del cliente non saranno più limitati a ciò che è disponibile, ma da quello che possono immaginare“. La collaborazione, aggiunge il Ceo della startup francese, “amplierà il mercato dei beni di stampati in 3D e ridurrà drasticamente i costi promozionali per i produttori”.
Nel Regno Unito, inoltre, di recente una catena di supermercati ha annunciato di volere installare delle stampanti 3D a disposizione dei clienti. “Per produrre, in soli 12 secondi, figurine dei clienti alte 20 centimetri fatte di diversi strati di polvere di ceramica, ma che in futuro potranno anche essere utilizzate per produrre oggetti comuni utili per la vita di tutti i giorni” si legge nel sito della catena di supermercati Asda. L’analista di Citigroup Kenneth Wong, sul potenziale del mercato della stampa 3D e dei relativi servizi, prevede che il giro d’affari triplicherà entro il 2018. Questo boom è possibile in parte perché l’industria è attualmente agli albori, con un valore di solo 1,7 miliardi di dollari nel 2011 , di cui la metà è rappresentata dal mercato delle parti stampate in 3D.
E’ rilevante dall’analisti, notare che la stampa 3D esploderà nel 2014 anche grazie al fatto che scadranno alcuni brevetti chiave. “Tutti potranno copiare gli oggetti dal mondo reale usando efficaci e poco costosi scanner 3D. La stessa tecnologia permetterà anche il fax in 3D (per chi lo desiderasse) e la democratizzazione delle arti creative”. Gli executive di Hp inoltre, che ha investito molto nel settore, prevedono che le vendite globali di stampanti 3D saliranno a un valore di 11 miliardi di dollari entro il 2021, contro i 2,2 miliardi di dollari fatturati nel 2012. Anche per questo, rileva la Reuters, Amazon ha deciso di cavalcare l’onda delle stampanti 3D e del movimento dei maker e degli artigiani digitali.