L’INTERVENTO

Amdocs, Bussolotti: “Per il cloud serve un approccio opinionated platform”

Selezionare gli strumenti è un compito impegnativo per i Csp, che implica la revisione, certificazione, selezione e integrazione dei partner ed è così gravoso che può facilmente portare alla paralisi dell’analisi. Serve uno sforzo collettivo, che non può essere fatto in scala senza un ecosistema maturo di partner

Pubblicato il 23 Dic 2021

Roberto Bussolotti

Regional Vice President di Amdocs

Foto di Roberto Bussolotti

L’adozione del cloud è un processo complesso: per avere successo, i Communications Service Provider (Csp) devono instaurare partnership a tutti i livelli e, a quello più alto, questo significa collaborare con cloud provider che includono hyperscaler come Awa (Amazon Web Services), Microsoft Azure e Google Cloud.

Stiamo assistendo a una dinamica che vede la maggior parte dei Csp istituire rapporti con diversi cloud vendor – un approccio spesso motivato dalle policy IT. Alcuni dipartimenti IT consentono infatti ai team interni ai Csp di scegliere il provider cloud la cui offerta si adatta al meglio alle loro esigenze, sulla base delle funzionalità o di altri fattori come prezzo, latenza o questioni normative. Altri incoraggiano la presenza di provider cloud multipli per prevenire il monopolio da parte di uno solo. Molti, poi, adottano la policy di lavorare con due hyperscaler – magari uno per la rete e uno per l’IT. In effetti, anche quando un CSP adotta una policy “single cloud” o “two clouds”, spesso collabora comunque anche con altri provider.

Inoltre, spesso i Csp preferiscono scegliere le funzionalità cloud offerte dai vendor con i quali già collaborano, invece di trasferire le applicazioni altrove. Tale fenomeno è evidente nel caso di Salesforce Cloud, Oci (Oracle Cloud Infrastructure), Ibm Cloud e altri.

La migrazione cloud può essere lunga e complessa per i Communications Service Provider, ma si tratta comunque di un processo che ha un inizio e una fine: per questo, di norma i Csp non intendono portare questo tipo di competenze in-house. Molti sono convinti che, dal punto di vista del business, per loro sarebbe più utile collaborare con System Integrator (SI) specializzati che hanno già esperienza in termini di migrazione e adozione del cloud dal punto di vista della pianificazione ed esecuzione, nonché una forte presenza locale e la capacità di fornire il supporto di esperti altamente qualificati.

Quando poi si entra nel merito della tecnologia, degli strumenti e delle partnership funzionali, il volume dei potenziali partner aumenta di interi ordini di grandezza. Per esempio, costruire una soluzione di sicurezza completa comporta tipicamente lavorare con almeno 10 vendor o più.

Selezionare gli strumenti per il cloud e il cloud computing adatti è un compito impegnativo per i Csp, che implica la revisione, certificazione, selezione e integrazione dei partner ed è così gravoso che può facilmente portare alla paralisi dell’analisi. Amdocs segue un approccio “opinionated platform” all’adozione del cloud, sempre più diffuso nel settore, che consente di supportare i Csp pre-selezionando strumenti leader di mercato sulla sua piattaforma cloud, così da evitare tale impegno ai Csp.

L’adozione del cloud è uno sforzo collettivo, che non può essere fatto in scala senza un ecosistema maturo di partner. Il team del partner diventa così una componente chiave per garantire il successo dei progetti di adozione del cloud: supportare adeguatamente questi team e coinvolgerli nella strategia di business e tecnologica è essenziale per il successo.

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