Ieri, si legge in un articolo di MF, l'Authority ha approvato
una bozza di regolamento della gara che ora sara' sottoposta a
una consultazione pubblica. Sul mercato finiranno ben 300 Mhz di
nuove frequenze, una porzione di banda rilevante, se si considera
che nella maxiasta del 2000 per l'Umts furono messi a gara 145
Mhz. Banda che il garante mettera' a disposizione di Telecom,
Vodafone, Wind, 3 Italia, ma anche di eventuali nuovi entranti. Il
nome del possibile partecipante a sorpresa che circola con
insistenza e' quello di Poste Italiane che sarebbe interessata
alle frequenze per Postemobile a cui serve banda soprattutto per
sviluppare i pagamenti tramite telefonino.
I Mhz messi a gara saranno recuperati attraverso il cosiddetto
dividendo digitale esterno, ossia le frequenze che entro il 2012
dovranno essere liberate dalle Tv locali nei canali che vanno dal
61 al 69 del digitale terrestre. Si tratta di 60 Mhz nella
cosiddetta banda a 800, particolarmente pregiata per gli operatori
telefonici. Un'altra parte dello spettro dovra' essere resa
disponibile dal ministero della Difesa: 50 Mhz nella banda a 1.800,
15 Mhz in quella a 2.000 e ben 190 Mhz nella banda a 2.600. Corrado
Calabro' ha infatti aperto le procedure di gara anche in
mancanza del nuovo piano di ripartizione delle frequenze che e'
fermo al ministero dello Sviluppo Economico. Sia il ministero sia
gli imprenditori televisivi chiedono maggiori risorse per lasciare
libera la banda che attualmente occupano. Calabro', per
dribblare il problema, nello schema di regolamento ha inserito due
ipotesi: una minima in cui all'asta andrebbero 10 blocchi di
frequenze da 5+5 Mhz e una massima in cui i blocchi invece
sarebbero 14. La legge di stabilita' prevede dalla vendita
delle frequenze un incasso minimo di 2,4 mld da ottenere entro il
30 settembre. red/lab