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Ansip: “App economy centrale per crescita Ue”

“Ma bisogna fare il Mercato unico digitale per beneficiare del nuovo corso”, sottolinea il commissario europeo. “Mancano capitali di rischio e una legislazione coerente a livello comunitario”

Pubblicato il 22 Apr 2015

Federica Meta

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La Commissione europea accende i riflettori sulla app economy. Il commissario al Mercato unico digitale, Andrus Ansip intervenuto al seminario Alde sul tema, ha sottolineato l’urgenza di mettere l’economia digitale europea al passo con quella globale. “Le app – ha detto il commissario – sono una parte rilevante della nuova ondata di tecnologie collegate anche al mercato dei big data e del cloud che hanno un potenziale enorme in grado di stimolare la crescita economica e creare posti di lavoro, oltre che cambiare radicalmente il modo di vivere”.

La app economy ha creato in Europa, moltissimi posti di lavoro diretti e indiretti: per ogni posto nuovo posto di lavoro occupato da uno sviluppatore se ne creano 1,31 di tipo non-tecnico. Ma secondo Ansip sarebbe ingenuo pensare che non ci siano problemi e che il futiro della appa economy sia tutto rose e fuori.

“La crescita della app economy è stata costante nel corso degli ultimi anni ed è probabile che continui, vista la proliferazione di tablet e wearable device – ha ricordato Ansip – Ma è anche vero che, nonostante la produzione europea di app stia crescendo, lo sta facendo a un ritmo più lento che nel resto del mondo”. Ad oggi circa un quinto della produzione globale di applicazioni proviene dall’Europa, ma il commissario crede che “tale quota di mercato possa essere molto più alta”.

Per questo è necessario creare un terreno solido dove far proliferare l’economia digitale e rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle aziende europee, sia delle grandi sia delle startup. “Senza un buon funzionamento del mercato unico digitale è difficile per le nuove imprese emergere e crescere in Europa – ha sottolineato il commissario – A frenare anche la mancanza di capitali di rischio. In questo contesto le startup trovano enormi difficoltà”.

Altro problema riguarda l’interoperabilità tra le piattaforme e le differenze regolatorie tra i 28 paesi dell’Ue, a cominciare dalle leggi sul copyright e sulla tutela dei consumatori: “I regolamenti non dovrebbero essere un ostacolo allo sviluppo di nuovi prodotti e modelli di business”, ha evidenziato il commissario.

Che fare dunque? La risposta sta nel Mercato unico digitale. “Questa – ha concluso Ansip – si baserà su tre azioni principali, ognuno dei quali sarà rilevante per la app economy europea: migliorare l’accesso a beni e servizi online in tutta Europa; creare le condizioni giuste per il fiorire di reti e servizi digitali; massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale”.

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