Ancora guai con l’antitrust Ue per Qualcomm: la nuova denuncia
(solo sei mesi fa si è chiusa un’indagine europea durata quattro
anni sul produttore americano di chip) è partita dalla rivale
britannica Icera, che accusa Qualcomm di concorrenza sleale perché
userebbe incentivi sui propri brevetti per scoraggiare i clienti
dall’usare i prodotti Icera.
L’indagine, spiega il Financial Times, è ancora alle prime fasi,
ma se sarà perseguita dalla Commissione europea potrebbe dare il
via a un lungo braccio di ferro tra la numero uno dei prodottori di
chip wireless e la start-up britannica sostenuta dal venture
capital. Sia Qualcomm che Icera producono chip per connessioni
ultra-veloci su cellulari 3G. Icera ha il vantaggio, rispetto alle
rivali, di aver progettato un software innovativo che può rendere
più facile e meno costoso l’utilizzo dei suoi chip per i
produttori di hardware. Carrier mobili come At&t, Vodafone e
Softbank usano i processori di Icera per le Internet key.
“Qualcomm potrebbe essere un po’ nervosa sul prezzo. Già ha
difficoltà a mantenere i suoi margini del 60% e ora la concorrenza
di Icera potrebbe aggiungere ulteriore pressione”, secondo Lee
Simpson, analista di Jefferies.
Il colosso dei chip si è però detto fiducioso: “Le accuse di
Icera sono simili a quelle presentate in passato da altre aziende e
che la Commissione Ue ha finito col respingere”. E intanto va
avanti per la sua strada, che è quella delle tecnologie per
smartphone e dello sviluppo sui mercati emergenti: Qualcomm ha
siglato un accordo con l'indiana SmartPlay Technologies, in
base al quale SmartPlay proporrà ai produttori di cellulari 3G
indiani servizi basati sul suo software Brew e su chip
Qualcomm.
Qualcomm ha partecipato alla gara indiana per lo spettro 3G e ha
speso un miliardo di dollari per aggiudicarsi le frequenze con le
quali potrà offrire servizi su banda larga wireless a New Delhi,
Mumbai, Kerala e Haryana. SmartPlay insieme a Qualcomm introdurrà
soluzioni 3G personalizzate per il mercato indiano alla fine del
2010; poi si allargherà verso l’Asia sud-orientale, il Medio
Oriente, l’Africa e altre regioni emergenti nel 2011.